Già una volta sono stato vittima della macchina del fango di chi non potendo sopportare l’idea di aver perso una competizione libera e democratica come le primarie ha gettato in pasto ai media il buon nome del circolo del PD di Giugliano. Oggi questa triste storia si ripete. Si torna a gettare fango su Giugliano e invece di essere tutti uniti per portare a termine il lavoro iniziato dal governatore De Luca per rimuovere le ecoballe di Taverna del Re lasciamo che un presunto commissario accenda ancora sospetti e divisioni. Un gioco sporco e meschino che vuole solo contribuire a distruggere le forze progressiste di Giugliano a contagio dei soliti potentati locali. A questo gioco al massacro io non ci sto. Non ho tempo da dedicare ai veleni. Non ho fiato da sprecare nelle polemiche. Non ho la spregiudicatezza dei calunniatori di professione. Io ho un compito gravoso affidatomi dagli elettori. Ho l’enorme responsabilità di guidare un città. Una grande città, complicata come poche altre. Che oggi riscopre percorsi di trasparenza, di legalità e di partecipazione che le erano ignoti. Lascio agli altri il compito di avvelenare i pozzi ai quali non riescono ad abbeverarsi. A me toccano l’onere e l’onore di risanare questa città ed il suo territorio. Ed anche i pozzi inquinati dalla malapianta dei personalismi. Che avvelenano anche il Partito Democratico. Una comunità che amo e che rispetto profondamente. Così come amo e rispetto la città che un “commissario per caso” si ostina a rappresentare come una palude. Nera come l’animo suo.
Antonio Poziello