Inizia oggi l’analisi sugli smartphone sequestrati ai tre coinvolti nella vicenda della presunta tangente al centro Anthares. Da anni, l’impianto è gestito da una società di Afragola che l’aveva ottenuto per un canone mensile di soli 400 euro, durante l’amministrazione Poziello.
Giugliano, presunta tangente Anthares: parte l’analisi dei cellulari di Liccardo, Smarrazzo e del dirigente
Secondo le indagini, da alcuni mesi era stata avviata una procedura per la revoca della concessione, non a causa del canone ridotto, ma per la costruzione di un campo da padel, apparentemente senza autorizzazioni secondo quanto riscontrato dalla municipale. La revoca, tuttavia, non è mai stata formalizzata, poiché pare l’amministrazione intendesse prima avviare una nuova procedura per affidare la gestione dell’Anthares a un altro soggetto. Nel frattempo, l’attuale gestore stava cercando di mantenere il controllo della struttura, nominando un avvocato civilista. Quest’ultimo, a quanto pare, condivideva alcuni clienti con un collega di Giugliano: Francesco Smarrazzo.
Smarrazzo è finito agli arresti domiciliari. Ma vediamo i dettagli: secondo la denuncia del gestore, ci sarebbe stato un incontro dopo alcune visite del denunciante agli uffici del dirigente e in questo incontro sarebbe stata richiesta una somma che oscillava tra i 20 e i 30.000 euro per “sistemare la faccenda”. Stando alla versione del denunciante, il denaro serviva per agevolare un consigliere comunale e un dirigente del settore. Il consigliere in questione sarebbe Paolo Liccardo, il quale nega di aver mai partecipato a incontri di questo tipo. Tra l’altro Smarrazzo e Liccardo sono legati da un vincolo di parentela. A settembre, una busta contenente 15.000 euro è stata consegnata presso lo studio di Smarrazzo. Poco dopo la consegna, sono intervenuti gli uomini della Guardia di Finanza, guidati dal Tenente Colonnello Doronzo.
Le banconote segnate
Le banconote erano state però precedentemente fotocopiate: la busta è stata trovata sotto la stampante di Smarrazzo, il quale non ha saputo fornire spiegazioni ed è finito ai domiciliari. Al momento, sono indagati, e solo indagati, sia il consigliere Paolo Liccardo sia un dirigente comunale. Va precisato che, stando a quanto emerso finora, nessuno dei due avrebbe mai avanzato richieste di denaro. Tutto sarebbe stato orchestrato da Smarrazzo.
Tuttavia, ora al vaglio ci sono le intercettazioni carpite dagli uomini delle Fiamme Gialle dal momento in cui il titolare della società “La rinascita” ha denunciato il fatto. Gli investigatori cercano ulteriori elementi per verificare le accuse del gestore dell’Anthares e, soprattutto, per chiarire il ruolo e le responsabilità di ciascuno degli individui coinvolti. Ad oggi, nessuna ipotesi può essere esclusa: Smarrazzo potrebbe essere caduto in una trappola ben orchestrata o potrebbe aver agito all’insaputa del parente, architettando una truffa.
Liccardo potrebbe essere il mandante di quella che appare più come una richiesta estorsiva che come una tangente, oppure potrebbe essere vittima di calunnie da parte del gestore dell’Anthares. Le indagini continuano per capire se questa vicenda sia un caso isolato o se simili episodi si siano verificati in altre circostanze.