Giugliano, richiesta la riduzione dell’aliquota IMU per i terreni agricoli

Giugliano. È stata presentata alla prima commissione consiliare e al Presidente del consiglio comunale l’istanza per la riduzione dell’Aliquota IMU per i terreni agricoli, dall’anno d’imposta 2016 a seguire. L’iniziativa è stata dell’Associazione “La città possibile” presieduta dal Professor Architetto Francesco Taglialatela Scafati. 
L’istanza illustra, in alcuni punti la necessità di aiutare il settore dell’agricoltura, “il settore già a livello nazionale è in forte sofferenza, e che poi a livello Comunale è in piena crisi, quando invece il Comune di Giugliano era prima esclusivamente a vocazione agricola, essendo il fulcro della cosiddetta Campania Felix; se l’Amministrazione Comunale di Giugliano, deciderà di continuare a far cassa, confermando l’aliquota dell’1,06 % sui Terreni Agricoli, ciò le sarà possibile solo per qualche altro anno, consentendo, in tal modo, di far smantellare le poche campagne rimaste a Giugliano. Infatti, chiunque avrà dei Terreni con colture più di pregio, come i frutteti o i vigneti, per le quali è attribuito un elevato Reddito Dominicale, poiché non può continuare ad essere un semplice esattore che vede il denaro semplicemente transitare nelle sue tasche, deciderà di toglierle quanto prima, preferendo altre colture molto meno pregiate (con un Reddito Dominicale molto più basso), facendo poi il relativo cambio di Qualità Catastale, per cui di conseguenza pagherà molto poco di IMU, o addirittura, preferirà lasciare il Terreno incolto, per cui poi, pagherà quasi nulla di IMU;”
La richiesta è netta: “Chiediamo di tenere in debita considerazione quanto esposto, imponendo per il 2016, e per i seguenti anni, così come hanno fatto altri Comuni Campani a vocazione Agricola, l’aliquota minima per i Terreni Agricoli dello 0,46 %, almeno per quelli tenuti in fitto e coltivati dai Coltivatori Diretti o Imprenditori Agricoli Professionali, potendola anche il Consiglio Comunale, differenziare, dal resto dei Terreni Agricoli non coltivati da essi, e da quelli incolti.”

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