GIUGLIANO. Dopo giorni di silenzio, arriva una dichiarazione del consigliere dimissionario di Giugliano Vincenzo Risso del Movimento 5 stelle.
“Mi dispiace tanto per come si è conclusa questa esperienza politica perché l’idea di partenza era tutt’altra, diverso il progetto; l’entusiasmo era ben più forte e, soprattutto, la squadra che mi sosteneva o che avrebbe dovuto sostenermi era più compatta. Mi sono messo in gioco politicamente qualche anno fa perché volevo fare di più per il mio territorio, per questo territorio che amo, per il quale ero e sono disposto a mettere da parte gran parte della mia vita privata, dei miei affetti, della mia famiglia, e che credo abbia delle potenzialità enormi. Ero e resto convinto che tutto, su questo territorio, possa e debba essere migliore di com’è adesso: lo meritiamo noi cittadini che lo abbiamo scelto per viverci, lo meritano tutti quei coraggiosi piccoli imprenditori che qui investono le proprie risorse nonostante la mancanza perfino dei servizi primari, lo meritano i nostri figli e nipoti che qui ci sono nati e ci stanno crescendo e, soprattutto, lo merita questo territorio che è stato martoriato, sfruttato e trascurato per anni.
Il giorno in cui mi proposero di candidarmi ero scettico e rifiutai: non nutrivo fiducia nella politica e nei politici perché mi avevano deluso, perché quando ero ragazzo mi avevano abbandonato. In tanti mi consigliarono di non candidarmi: “La politica è sporca” – dicevano – “e se entri a farne parte, finisci per sporcarti anche tu!”. Poi, un amico mi disse, semplicemente: “E’ vero, Vincenzo, la politica è sporca e così resterà sempre se le persone pulite non provano a farne parte e lasciano il posto a chi niente vuol fare, se non i propri interessi”.
Questa persona mi fece riflettere e così cambiai idea, incontrando, peraltro, la disapprovazione di persone con le quali avevo percorso un po’ di strada, combattendo battaglie civiche nell’interesse del territorio, e lo feci perché mi convinsi che se, da cittadino, avevo il dovere di agire per il bene del litorale, in qualità di consigliere, forse, avrei avuto la concreta possibilità di realizzare qualcosa di più per la mia terra. In tanti, inaspettatamente, mi hanno accordato fiducia e mi hanno dato l’opportunità e l’onore di poterli rappresentare in Consiglio Comunale.
Penso che la fiducia, nella vita pubblica, così come nella sfera privata, rappresenti un principio ed un valore fondamentale e debba sempre essere rispettata, ancor più se chi te la concede ti conosce poco: quando, allora, ci si rende conto di non poter onorare la fiducia che è stata riposta nei progetti, nei programmi, nelle soluzioni prospettate, qualcuno sceglie di andare comunque avanti, io scelgo di lasciare.
Ho deciso di abbandonare la politica perché ho avvertito che, pur continuando ad assicurare ogni giorno la mia dedizione a questo territorio, non ero messo nelle concrete condizioni di realizzare nemmeno una piccola parte di tutto quello che i cittadini, che mi avevano accordato la propria fiducia, si aspettavano da me per il bene del litorale: il gioco stava cambiando, il progetto che era a fondamento della mia candidatura perdeva colpi, il rispetto nei confronti del mio ruolo istituzionale veniva gradualmente a mancare.
Quando, in trincea, ti ritrovi a doverti difendere non solo dal fuoco nemico, ma soprattutto dal fuoco amico, che non arriva per errore, non puoi pensare ad altro che a proteggerti e se il solo strumento che hai per farlo, restando in gioco, è entrare in quel vortice di strategie politiche di basso livello e di personalismi che non ti appartiene, che non ti rappresenta e che, in primo luogo, non serve al territorio né salvaguarda l’interesse dei cittadini, allora è meglio mollare.
Pensavo, forse ingenuamente, di poter contare su di un gioco di squadra, ma ho avuto come l’impressione che, nel tempo, qualcosa sia cambiato, ho avuto come la sensazione che una parte della squadra mi avesse voltato le spalle, lasciato da solo o, addirittura, avesse deciso di supportare personaggi lontani dal mio modo di concepire il ruolo che mi era stato assegnato e che hanno costantemente cercato di demolire i miei progetti e di screditarmi, per ragioni che preferisco pensare siano tutte da chiarire.
Potrei essermi sbagliato, ma ho preferito decidere di lasciare perché ho creduto che questa fosse la decisione più rispettosa per tutti coloro che mi avevano offerto la loro fiducia e per me stesso.
Chiedo scusa a chi si è sentito tradito, abbandonato e deluso e mi dispiace molto se non sono riuscito a realizzare tutto quello che avrei voluto, ma posso dire con serenità di aver fatto il possibile nel tempo che mi è stato dato per provarci, affrontando non solo le questioni percepite come prioritarie, come la realizzazione della rete fognaria a via S. Nullo e a Lago Patria, ma anche quelle che si considerano generalmente meno importanti, per il semplice motivo che credo tutto serva a migliorare la vivibilità di un territorio, cosicché anche piantare un ulivo al centro di una rotonda stradale può dare il suo piccolo contributo alla bellezza di un luogo in cui abitare.
In questi giorni, in tanti mi hanno espresso stima e supporto, spendendo per me bellissime parole e, per questo, li ringrazio tutti.
In particolare, ringrazio i consiglieri, con alcuni dei quali è stato possibile costruire un rapporto di stima reciproca, al di là della diversità delle prospettive politiche, nonché il sindaco, gli assessori, tutti i dirigenti e i dipendenti comunali che hanno sopportato le mie insistenti richieste di acceso agli atti ed il comando della Polizia Municipale; il compagno di viaggio Nicola Palma, con il quale ho condiviso questa esperienza che ci ha consentito di acquisire tanta consapevolezza e una conoscenza diretta di un mondo nuovo per noi, ma, soprattutto, di costruire un’ amicizia forte, costellata di gioie vissute insieme e, purtroppo, anche di tante delusioni.
Voglio ringraziare, ancora, gli attivisti che hanno creduto in me e mi hanno sostenuto fino all’ultimo, grazie ai quali sono riuscito a realizzare quello che stato fatto finora.
Voglio ringraziare, soprattutto, i cittadini che hanno creduto e che credono in me, che mi hanno dato forza, anche semplicemente dandomi una pacca sulla spalla o chiedendomi di non mollare e ringraziandomi: a tutti loro voglio dire che la mia scelta non comporta che io abbandoni le mie battaglie per questo territorio perché, al contrario, continuerò a difendere il litorale in qualità di cittadino, per quanto possibile.
Il nostro territorio è continuamente oggetto di attacchi di ogni tipo che provengono sia dalla criminalità organizzata, sia dalla politica, esercitata o avallata da chi questa terra non la ama: è essenziale essere vigili, è importante trovare il coraggio di denunciare o segnalare quello che non va e, soprattutto, rispettare e pretendere sia rispettato questo luogo pieno di risorse che è casa nostra.
Continuerò ad attivarmi nell’interesse del territorio in cui vivo, ad organizzare incontri pubblici e ad amministrare il gruppo Facebook “Varcaturo Licola Lago Patria” per condividere, promuovere ed organizzare, con tutti coloro che potranno e vorranno farlo con me, le belle iniziative che danno risalto al litorale”.
Com. stampa.
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