Scarcerato rapinatore seriale: si tratta di Pasquale Conte, 35enne di Giugliano. Accogliendo la richiesta dell’avvocato Luigi Poziello, il Tribunale di Sorveglianza di Napoli (Presidente Patrizia Mirrae Magistrato a latere Francesca Pandolfi) ha concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali, consentendo al giovane di espiare la pena lavorando presso una pescheria della Terza città della Campania.
Giugliano, scarcerato rapinatore seriale: il 35enne lavorerà in una pescheria
Detenuto presso il carcere di Poggioreale dal 2019, il 35enne era stato condannato prima a 9 anni di reclusione e poi a 6 anni per una serie di rapine aggravate, con il riconoscimento del vincolo di continuazione. Le condanne furono inflitte dopo processi con rito abbreviato. Dopo avergli concesso uno sconto di pena di ben tre anni, il gip del tribunale di Napoli, Maria Gabriella Iagulli, ha condannato Conte alla pena finale di 6 anni di reclusione.
La ricostruzione
Tre anni fa il 35enne fu arrestato dai carabinieri della stazione di Varcaturo per aver commesso tre rapine ai danni di altrettante attività commerciali. Insieme a lui finì in manette Armando Di Biase alias “Pataniello”, anche lui di Giugliano. Per Di Biase, difeso dall’avvocato Luigi Poziello, il Tribunale del Riesame annulló l’ordinanza di custodia cautelare, disponendo l’immediata liberazione. Successivamente fu assolto da ogni accusa.
Le rapine contestate a Pasquale Conte risalgono all’estate del 2019. In un caso il 35enne si era introdotto, insieme al complice in un supermercato con il volto coperto e armato di pistola, portando via l’incasso di circa 400 euro.
A distanza di pochi giorni, però, tentò un altro raid ai danni di un negozio di articoli cinesi. Il colpo si rivelò un fallimento, perché il titolare dell’attività commerciale riuscì a mettere in fuga i malviventi. Prima di scappare, Conte colpì il proprietario con il calcio della pistola cagionandogli ferite giudicate guaribili in dieci giorni.
Le indagini dei Carabinieri partirono successivamente da un precedente arresto del 35enne, quando fu bloccato subito dopo aver commesso una rapina in un bar della fascia costiera.
La successiva analisi delle immagini di videosorveglianza permise agli investigatori di costruire un solido impianto probatorio, poi avvalorato dal GIP. Decisivo per gli inquirenti anche il sequestro degli indumenti usati durante i colpi.