Giugliano. Scarichi in mare, l’allarme dei balneari: “Rischio catastrofe ambientale”

Allerta massima a Licola per i balneari e non solo: da ormai tre settimane, spiega il presidente regionale della FIPE – Confcommercio Imprese per l’Italia Salvatore Trinchillo, le pompe di sollevamento che dovrebbero deviare verso il depuratore di Cuma le acque delle condotte fognarie provenienti da Giugliano sono ferme perché guaste, “pare a causa di un furto di rame”, sottolinea il dirigente del sindacato che ieri intanto ha chiesto ufficialmente un intervento urgente a Fulvio Bonavitacola nella sua doppia veste di assessore regionale all’ambiente e vicepresidente della Regione.

Le conseguenze di questo blocco, infatti rischiano di essere devastanti per l’intero litorale: in questa situazione le acque degli scarichi fognari infatti confluiscono nel cosiddetto Canale Abruzzese e da qui arrivano direttamente a mare senza subire attualmente alcun tipo di trattamento, con tutto ciò che evidentemente ne consegue. “Se tutto questo dovesse perdurare – ha spiegato Trinchillo nella nota trasmessa a Bonavitacola – la situazione potrebbe compromettere gli enormi sforzi finora compiuti, soprattutto dalla Regione Campania, per il disinquinamento del Litorale Domitio ed il rilancio turistico dell’intera area”.

Uno scenario a dir poco allarmante – dice in una nota  la Fipe – degno di una catastrofe ambientale che metterebbe in grave crisi l’economia locale, già fortemente provata da un analogo episodio di pochi anni fa che danneggiò non poco l’immagine del territorio ed il suo ’indotto turistico.

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