Si torna a parlare della questione Sates, l’azienda che aveva svolto il servizio di igiene urbana a Giugliano fino al 2001. Nel 1999 aveva già effettuato una transazione col Comune. Nel marzo scorso, a circa 17 anni dalla fine del servizio svolto a Giugliano, era arrivata la “mazzata” ed il Comune si era visto condannare a pagare oltre 6,5 milioni di euro.
L’Amministrazione si era quindi vista costretta a fronteggiare una situazione di emergenza, col rischio di dover adottare una procedura di predissesto che avrebbe avuto quale conseguenza l’aumento delle imposte locali, il blocco delle assunzioni, il taglio della spesa con difficoltà ad assicurare i servizi.
Il Sindaco aveva quindi dato incarico ai propri legali di proporre ricorso e chiedere la sospensione degli effetti della sentenza. L’8 agosto scorso si è discussa l’istanza di sospensiva della sentenza di I grado. I legali del Comune avevano evidenziato sia i danni che l’esecuzione della sentenza avrebbe prodotto tra cui il ricorso obbligato alla procedura di predissesto, sia i motivi di merito relativamente alla legittimazione dei creditori, alla fondatezza della pretesa ed al calcolo delle somme loro assegnate anche alla luce della transazione del 1999.
La Corte d’Appello, con sentenza pubblicata questa mattina, ha totalmente accolto il ricorso del Comune di Giugliano. Nella motivazione la Corte accoglie in pieno le motivazioni proposte dal Comune, sospende gli effetti della sentenza di I grado e rinvia al 2 ottobre l’udienza di merito.
“Abbiamo difeso gli interessi dei cittadini di Giugliano, i loro soldi, i loro diritti -commenta il Sindaco, Antonio Poziello – Senza la sospensiva, le conseguenze sarebbe state gravissime per tutti: tasse più alte, niente assunzioni e difficoltà ad assicurare i servizi. Ma lo abbiamo evitato”.
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