Giugliano, soldi e regali in cambio di lavori: nel mirino Mc Donald’s, strade NATO, “Stecche pesanti” e sosta a pagamento

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Mazzette, promesse di posti di lavoro, auto di lusso. Era un vero e proprio sistema quello che, secondo la DDA, ruotava intorno alle gare d’appalto del comune di Giugliano. A beneficiarne erano ditte riferibili al clan Mallardo, ex sindaco ed ex consiglieri comunali. Un sistema che permetteva il rilascio di permessi a costruire a società compiacenti e assicurava pacchetti di voti per “drenare” il consenso elettorale verso alcuni dei politici che sedevano tra i banchi della maggioranza. Da qui l’accusa di scambio politico-mafioso formulata dalla Procura.

Giugliano, politica e camorra: nel mirino i lavori NATO, “Stecche pesanti” e sosta a pagamento

 

Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti sono finiti diverse gare d’appalto. Per l’aggiudicazione del servizio di sosta a pagamento sono indagati gli ex consiglieri Andrea Guarino e Paolo Liccardo. Si sarebbero avvalsi dell’opera di un tecnico – non identificato – per sostituire un’offerta economica dopo l’apertura delle buste contenenti le offerte delle imprese partecipanti così che, quella della Piparking, risultasse la più conveniente. In cambio avrebbero chiesto personale da assumere e somme di 25/30mila euro in contanti per mano di Stefano Cecere e Francesco Vitiello, intermediari del clan Mallardo.

La turbativa d’asta è anche il reato contestato ad Antonio Poziello e a un ex consigliere comunale – semplicemente indagato – per la realizzazione degli interventi stradali di collegamento della nuova base NATO a Lago Patria. Per favorire una società nell’aggiudicazione della gara avrebbero ricevuto somme di danaro.

Le somme più cospicue però arrivavano dai permessi a costruire. Per i lavori di manutenzione agli immobili di proprietà comunale di Casacelle, le cosiddette “Stecche pesanti”, l’ex sindaco Poziello e l’ex assessore Giulio di Napoli avrebbero ricevuto altri contanti e promesse di posti di lavoro. Ad aggiudicarsi la gara è stata la società consortile SOLEDIL, secondo i magistrati riferibile al clan Mallardo.

Persino il Mc Donald’s fu oggetto di una trattativa tra impresa e politica giuglianese, con l’intervento diretto di un dirigente, Filippo Frippa. Dopo il diniego del permesso a costruire, l’imprenditore Andrea Abbate e l’ex assessore Giulio Di Napoli sarebbero intervenuti in prima persona, su pressione di Ferdinando Cacciapuoti, per intercedere con Antonio Poziello. In cambio sempre soldi e voti in vista delle successive elezioni amministrative. Frippa avrebbe rilasciato il permesso dopo l’incontro e come corrispettivo avrebbe ricevuto un’Audi Q3.

E dalle carte dell’inchiesta spunta di nuovo la TeknoService, la ditta che si occupa del servizio di raccolta rifiuti già oggetto di altra inchiesta. Sempre secondo la DDA, Poziello, insieme agli ex consiglieri Pasquale Casoria e Paolo Liccardo avrebbero ricevuto 25mila euro al mese.

Il collegio difensivo è composto tra gli altri dagli avvocati Luigi Poziello, Michele Giametta, Paolo De Angelis, Alessandro Caserta, Luca Gili, Salvatore Cacciapuoti, Matteo Casertano, Giovanni Lorusso.

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