Prosegue il processo ad Alessandro Impagnatiello. Stavolta ad essere ascoltata dai giudici è Chiara Tramontano, sorella di Giulia, che ha raccontato alcuni dei tanti momenti che hanno preceduto il tragico epilogo della 29enne di Sant’Antimo, assassinata dal proprio partner il 27 maggio. Impagnatiello, presente in tribunale, ha mantenuto lo sguardo verso il basso.
Giulia Tramontano, la sorella in aula: “Voleva abortire per non vedere negli occhi del figlio quelli di chi le faceva del male”
“All’inizio di dicembre, mi arriva un’immagine di mia sorella in bagno insieme a quella di un test di gravidanza positivo. Notando le sue lacrime, le chiedo se sono di felicità o di timore, temeva la reazione del partner riguardo la gravidanza; infatti, la notizia non fu ben accolta. Il disagio di lei era palpabile, già si percepiva madre”, ha detto Chiara Tramontano, sorella di Giulia, descrivendo così l’annuncio dell’imminente nascita del piccolo Thiago. Nel suo intervento, non l’ha mai chiamato “Alessandro”, ma sempre e solo “imputato”.
La sorella di Giulia ha raccontato l’incertezza di quei mesi e il pensiero della 29enne di abortire: “Giulia era propensa a interrompere la gravidanza perché non voleva vedere negli occhi dei figlio quelli di chi le aveva provocato tanto dolore e le aveva detto tante bugie”. Una ragazza del Sud che aspetta un figlio non è mai sola, non capivamo come due stipendi non potessero bastare per crescere un figlio”.
Alla data dell’aborto pianificato, ci fu un cambiamento di rotta da parte di Giulia, un desiderio espresso di tenere il bambino che portò sollievo alla famiglia, pronta a sostenerli. La gravidanza era usata da lui come “un boomerang, era il momento delle responsabilità, non del voglio e non voglio”.
Il tradimento
Chiara Tramontano ha poi raccontato del tradimento confessato e poi negato da Impagnatiello, in una relazione in cui “c’erano degli attriti frequenti sugli orari di lavoro e sul tenore di vita della loro coppia, lei era annoiata e lui era spesso assente in settimana e nel weekend preferiva restare a casa”.
Chiara, “sorella e confidente”, ha descritto una relazione “incerta”, esprimendo inizialmente disapprovazione verso la loro unione. “Io ero in disaccordo che lei continuasse a stare con lui, io credevo che lui l’aveva tradita ma lei era innamorata. Il mio disappunto sul viaggio a Ibiza non è stato accolto bene“, ma a maggio nell’ultimo viaggio a Napoli “vidi il suo pancione e realizzai che stavo diventando zia. Sapevo che qualcosa non andava, anche in quel frangente non andava, ma io giurai a me stessa di aver smesso di essere giudice di quella storia e sarei stata accanto a mia sorella”.
Avvelenamenti
Durante il processo, Chiara Tramontano ha testimoniato anche su presunti avvelenamenti subiti da Giulia, riferendo di cibi e bevande con sapori e odori anomali, inclusa l’acqua che sapeva di candeggina e persistenti dolori di stomaco. Impagnatiello è accusato di aver somministrato veleno per topi a Giulia per diversi mesi.