Gomorra, la denuncia: “La camorra decide cast e location”

“Ormai ci sono diversi indizi che portano a pensare che anche Gomorra la serie, così come accadde con il film, stia diventando un reality sulla camorra piuttosto che una fiction, peccato, però che, nei reality bisognerebbe riproporre la realtà e non solo una parte”.

Lo hanno detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli de La radiazza per i quali “saremmo di fronte a un vero reality se, oltre al male, rappresentato dalla camorra e dai camorristi, ci fosse spazio anche per le forze dell’ordine e i magistrati che, nella vita reale, combattono la criminalità e, invece, per loro non c’è spazio, mentre c’è spazio per le case dei veri criminali e per i figli dei boss che diventano attori”.

“Preoccupano le parole dei rappresentanti del Coisp, il sindacato dei poliziotti, per i quali aver scritturato il figlio di un boss potrebbe esser letto come un segno di rispetto verso il clan così come avviene quando, nelle processioni, ci si inchina di fronte alle case dei capiclan” hanno aggiunto precisando che “la fiction, diventata un cult per i camorristi, è diventata una sorta di reality della camorra che sembra decidere attori, location, facendo perdere anche quella forza di denuncia che aveva il libro di Saviano”.

“Hanno ragione i magistrati Cantone e Maresca per i quali proporre un’immagine solo dei camorristi che sembrano governare senza che nessuno si opponga appare sbagliato e falso e ovviamente diseducativo” hanno aggiunto Borrelli e Simili per i quali “le parole di chi ha combattuto e combatte i clan dovrebbero far riflettere, e molto, chi continua a bollare chi critica quella fiction come dei negazionisti”.

“La camorra esiste e nessuno lo nega, ma esistono anche forze dell’ordine e magistrati che la combattono e, spesso, vincono e non possono essere dimenticati per far spazio a una storia che di reale ha ben poco e che tende solo a esaltare i camorristi, come ha sottolineato, giustamente, anche il presidente De Luca” hanno concluso Borrelli e Simioli.

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