Guarente: “Ecco chi mi ha spinto ad ucciderlo”. Un altro complice nel delitto Ruggiero?

Spuntano nuovi retroscena sull’assassinio di Vincenzo Ruggiero, il 25enne di Parete barbaramente massacrato da Ciro Guarente, 35enne attualmente detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Nel diario che l’omicida sta scrivendo dalla cella si fa riferimento ad una terza persona che lo avrebbe spinto, indotto a compiere quell’efferato delitto. Un altro complice insomma, diverso da Francesco De Turris, il 51enne arrestato ieri dai Carabinieri che, a quanto sembra avrebbe fornito a Guarente la pistola con cui ha freddato Ruggiero.

A De Turris vengono contestati i reati di concorso in omicidio, detenzione, porto e cessione abusiva di armi. L’uomo risiede a Ponticelli, dove abitano molti parenti di Guarente e dove si trova il garage in cui sono stati trovati i resti della vittima.

De Turris ha spiegato agli inquirenti di aver ceduto la pistola a Guarente per amicizia, nonostante conoscesse le sue intenzioni. Dopo il delitto l’assassino gli ha riportato l’arma, una calibro 7,65, e lui l’ha fatta sparire.

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