Anche l’Italia fornisce armi all’Ucraina. Con un decreto firmato dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, il nostro Paese ha autorizzato l’invio di missili e mitragliarci alle truppe ucraine per fronteggiare l’invasione russa.
Italia invia missili in Ucraina
Una decisione delicata, quella presa dal Governo, che ha spaccato la maggioranza: Lega e frondisti del M5S si erano detti contrari, salvo poi votare a favore del provvedimento nell’ultimo Consiglio dei Ministri. Il decreto licenziato da Guerini è top secret e non si conoscono, per motivi di sicurezza nazionale, tempi e modalità dell’invio. Ma è certo che la nostra Difesa fornirà missili Stinger antiaerei, missili Spike controcarro, mitragliatrici Browing, mitragliatrici Mg e munizioni.
Una guerra a cui indirettamente da oggi partecipa anche l’Italia, insieme ad altri paesi come Usa, Gran Bretagna, Germania, Norvegia, Estonia, Olanda, Polonia, Slovacchia. Quasi l’intera alleanza atlantica ha deciso di finanziare il flusso bellico verso l’Ucraina prendendo una posizione netta rispetto all’occupazione russa. Unica voce fuori dal coro quella dell’Ungheria, che non ha autorizzato il transito di armi sul suo territorio. «Abbiamo deciso che non acconsentiremo a tali consegne», ha spiegato il premier Viktor Orban. «Rientra negli interessi dei cittadini ungheresi il fatto che Budapest resti fuori da questa guerra», ha sottolineato.
Armi attraverso la Polonia
Per questo la rotta delle armi attraverserà la Polonia. L’unico passaggio possibile resta quello via terra, visto che lo spazio aereo ucraino è ufficialmente chiuso. Ma non è ancora chiaro se e quando questo avverrà. E’ alto anche il rischio di scontri con le truppe russe, che potrebbero decidere di colpire i depositi di armi e creare un incidente con le forze atlantiche che posso comportare ritorsioni o effetti collaterali. Ad ogni modo l’Ucraina, accettando forniture belliche dall’Occidente, ha mandato un segnale importante alla Russia, schierandosi di fatto con la Nato e con l’Ue. Dal canto loro tutti i paesi europei hanno deciso di offrire assistenza umanitaria, logistica e militare al Paese colpito.