Guerra tra Arzano e Fratta: i nomi degli arrestati di oggi e l’inizio della faida

Emergono ulteriori dettagli dall’indagine che ha portato all’arresto, all’alba di oggi, di 13 persone ritenute coinvolte nella faida tra i clan di Caivano, Arzano, Frattamaggiore e Frattaminore. Una faida ha insanguinato le strade dell’area nord di Napoli tra il 2021 e il 2022.

I 13 arrestato (di cui 11 sottoposti alla custodia in carcere, 2 al divieto di dimora in Campania) dovranno rispondere alle accuse di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni e tentate estorsioni, detenzione e porto di armi, detenzione a fine di spaccio di droga. Tutti i delitti sono aggravati dal metodo mafioso.

L’inizio della faida e l’uccisione del nipote di Pasquale Cristiano

Tutto iniziò – per ammissione del ex capoclan Pasquale Cristiano (oggi collaboratore di giustizia) – con l’omicidio di Salvatore Petrillo, nipote di Cristiano, ucciso in un agguato il 24 novembre 2021 davanti al “Roxy Bar” di Arzano. La sua morte, avvenuta quattro giorni dopo l’attacco, fu “vendicata” con una serie di scontri armati e rappresaglie. Circa 20 giorni prima, Giuseppe Monfregolo aveva terminato la sua detenzione assumendo la decisione di rompere l’alleanza con i Cristiano-Mormile e obbligandoli ad allontanarsi da Arzano.

Le indagini hanno rivelato l’esistenza di un’organizzazione camorristica operante principalmente tra Frattamaggiore, Frattaminore e le aree limitrofe. Questo gruppo ha cercato di imporre la propria egemonia sul territorio, colpendo imprenditori e commercianti con richieste estorsive.

Le minacce al comandante Chiariello e a Don Maurizio

Gli atti intimidatori si sono però estesi oltre la lotta tra clan, colpendo figure che rappresentavano un ostacolo agli interessi della camorra. Tra queste: il comandante della polizia locale di Arzano Biagio Chiariello e il Parco Verde di Caivano Don Maurizio Patriciello. 

Entrambi costretti a vivere sotto protezione da allora, al primo fu indirizzato un manifesto funebre con il suo nome all’ingresso del comando, mentre al secondo è stata fatta esplodere una bomba davanti al cancello della Chiesa di San Paolo Apostolo.

La risposta dello Stato

In risposta a questa ondata di criminalità, le forze dell’ordine, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli, hanno intensificato le indagini con diversi arresti. Gli ultimi nella giornata di oggi nei confronti di 13 presunti membri delle cosche.

I nomi degli arrestati

Sono finiti in manette il 41enne Pasquale Landolfo, il 64enne Pasquale Pezzella, il 33enne Pasquale Lucaioli, il 37enne Pasquale Battista, il 47enne Maurizio Parolisi, 47 anni, il 52enne Giovanni e il 29enne Ciro Ciccarelli, il 55enne Mario Pellino, il 54enne Michele Leodato, il 26enne Gennaro Ercolanese e il 20enne Massimo Landolfo.

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