Napoli. E’ un dato allarmante ma ampiamente conosciuto quello che è emerso ieri all’ACEN, l’associazione dei costruttori edili di Napoli, Giugliano è la città in Campania con la più alta percentuale di abusi sul proprio territorio con il 67,66% di costruzioni difformi rispetto a quanto previsto dalle norme. A seguire poi Ercolano e Scisciano. Parliamo di abusi storici ovvero quelli anche condonati e sanati.
Ma a cosa si deve questa mole enorme di difformità? I costruttori e gli studiosi riuniti nella sede di Piazza Dei Martiri non hanno dubbi: da troppi anni nei comuni compani mancano gli strumenti di pianificazione urbanistica, quelli che una volta si chiamavano Piani Regolatori ed ora invece vengono definiti con l’acronimo PUC. Giugliano va da se che non avendo una programmazione in tal senso dai primi anni ottanta ed avendo la superficie più grande della provincia di Napoli (escluso il capoluogo) si accaparra anche questo altro triste primato che fa tutt’uno con la più ampia presenza di rifiuti e discariche.
Problemi enormi ereditati dal passato che però oggi attendono risposte. Problemi che sono la causa del dissesto idrogeologico e dei disservizi oggi presenti. Una città che ha le strutture per 50.000 abitanti si è ritrovata nel giro di 20 anni a divenire di 120.000 residenti ed ora molti nodi vengono al pettine. Costruire senza una programmazione significa infatti scaricare sulle nuove generazioni tante questioni irrisolte. I comuni ora hanno poco tempo a disposizione per varare i propri PUC o potrebbero essere commissariati dalla Regione che potrebbe fare proprio questo annoso problema.