Napoli. Li chiamavano “muschilli”, giovanissimi al servizio della criminalità. Così Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla camorra, chiamava i baby pusher. Oggi Personale della Polizia Municipale, ha tratto in arresto due napoletani, padre e figlio entrambi residenti a Quarto, che avevano creato un’organizzazione criminale, finalizzata allo spaccio di stupefacenti, utilizzando ragazzi minorenni per infiltrarsi tra i gruppi di giovani.
I due soggetti, M.D. di anni 49 pregiudicato ed il figlio M.G. di anni 19, gestivano un giro di ragazzi, ingaggiati dal giovane, a cui fornivano sostanze stupefacenti destinate allo spaccio nei luoghi di ritrovo dei quartieri Vomero e Arenella e nelle immediate vicinanze delle Stazioni Metro della zona.
Il coinvolgimento dei minori nasceva da pseudo legami di amicizia con il giovane spacciatore e faceva leva sullo stato di soggezione dovuta all’età nonché, in alcuni casi, anche alla condizione di tossicodipendenza dei ragazzi, i quali spacciavano consegnando ai loro sfruttatori circa 1500 euro a settimana come ricavato delle vendite ricevendo in cambio soltanto il fumo per utilizzo personale.
Gli Agenti della U.O. Tutela Emergenze Sociali e Minori della Polizia Municipale hanno scoperto la fiorente piazza di spaccio nella zona collinare di Napoli dopo un lungo periodo di osservazione. In particolare, nei fine settimana, a seguito di appostamenti in Piazza Medaglie d’Oro e strade limitrofe e presso la Stazione Metro di Salvator Rosa, hanno individuato i soggetti protagonisti della vicenda e ricostruire le dinamiche in cui inquadrare vittime e sfruttatori nell’illecita attività.
Le perquisizioni effettuate nella dimora di uno dei minorenni coinvolti nel quartiere Arenella, trovato in compagnia del pusher 19enne, hanno condotto gli investigatori in un’ abitazione di Quarto dove vivevano i due spacciatori; una villetta isolata all’interno della quale sono stati rinvenute e poste in sequestro circa 1,6 grammi di sostanze stupefacenti, costituiti in gran parte da cannabinoidi e per una minore quantità da cocaina pura.
All’interno della villetta, dove al momento delle operazioni era presente anche la moglie di M.D., sono stati anche rinvenuti una pistola tipo revolver, tablet e cellulari, appartenenti ai due arrestati, su cui si riscontravano decine di contatti di probabili clienti.
Padre e figlio sono stati immediatamente tratti in arresto e tradotti presso la Casa Circondariale di Poggioreale, mentre la donna è stata denunciata a piede libero per detenzione di stupefacenti.
A tutela del minore che si accompagnava al giovane spacciatore e per una compiuta valutazione dei fatti è stata inviata dettagliata informativa alla competente Procura per i Minorenni in relazione alla condotta di vita pregiudizievole del ragazzo.