I tre paradossi della nuova giunta Pirozzi

Finalmente abbiamo una giunta e delle deleghe. Chiariamo un punto positivo subito: sembra essere una squadra più efficace di quella di Poziello. Non era difficile.

La precedente amministrazione ha avuto proprio negli assessori il suo punto debole e, salvo qualche ingresso dell’ultim’ora, che si è distinto per iniziativa politica, è stata completamente schiacciata per tutta la durata del mandato dal protagonismo dell’ex sindaco e dalla mancanza di spirito di iniziativa dei suoi componenti. Questa sembra più bilanciata con alcune individualità che possono fare la differenza.

Il Pd in particolare ha scelto due persone che sono stimate ed apprezzate da tutti come uomini e come professionisti. Di Girolamo ha solo da confermare l’affetto che i giuglianesi gli hanno tributato in più occasioni. Coppola deve invece dimostrare quanto molti pensano di lui: ovvero che sia un valido professionista.

Pasquale Mallardo non lo conosco ma se ha il Dna del papà non dovremmo avere delusioni. Non mi esprimo sulla signora Rachele, la cui scelta è palesemente vittima delle quote rosa.

Mallardo dei riformisti ha dalla sua l’ombra del suo essersi accompagnato per qualche tempo con il pentito Giuliano Pirozzi. Rapporto che lui ha sempre smentito ed ora ha la possibilità di dimostrare nei fatti la bontà delle sue intenzioni e far dimenticare alcune vicende legate all’amministrazione Pianese molto chiacchierate.

C’è la collega Limatola che si è formata a Giugliano anche non essendo una nostra concittadina.

Qui però nascono i poradossi che non ci convincono.

C’era bisogno di andare a pescare ben cinque assessori su nove da altre realtà? Oltre a Limatola (che comunque ha guadagnato sul campo l’appartenenza a questa comunità), gli altri assessori forestieri sono uno schiaffo alla classe politica e professionale della terza città della Campania.

Non abbiamo figure competenti sul bilancio? Sulla progettazione urbanistica o peggio ancora sull’ambiente: dove non è stato scelto neanche un tecnico ma un politico di lungo corso di Frattamaggiore?

Diciamolo: è un paradosso. Sono anni che la politica giuglianese rivendica un ruolo e si autoproclama fiera giuglianese, in particolare il Pd. Ora la sua amministrazione mette negli assessorati chiave personalità che questo territorio non lo conoscono. Tarpando le ali ad una classe dirigente che aveva in seno e che poteva spiccare il volo in questa esperienza.

C’è poi un secondo paradosso: doveva essere questa un’amministrazione che marcava la differenza rispetto al progetto politico di Poziello, costruito all’ultimo minuto e di fatto senza identità. Proprio loro che lo hanno sempre definito un’accozzaglia sono riusciti a fare peggio. C’è di tutto dentro: dalla destra, al centro, alla sinistra. Una coalizione frankstein tenuta insieme con il manuale Cencelli. Non un progetto ma un calcolo politico.

Ed infine il terzo paradosso, quello più doloroso: la fascia costiera. Non c’è in questa giunta. E’ assente. E’ stata ancora una volta sedotta e abbandonata. In campagna elettorale addirittura si parlava di metà degli assessori da quella zona della città sempre più ricca di esperienze e personalità. Invece zero.

Si doveva marcare una discontinuità, un cambiamento. Un ritorno della Politica. Per ora nelle nomine manca, speriamo sia presente nei fatti.

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