Il Black Friday del Parlamento: deputati e senatori si “regalano” bonus da 5500 euro

Un bonus da 5500 euro per i parlamentari. E’ la determina di Montecitorio firmata giovedì scorso, 24 novembre dai questori della Camera in vista delle festività. Un regalo di Natale (o da Black friday, se preferite) che senatori e deputati si concedono con i soldi dei contribuenti proprio mentre infiamma la polemica sulla sforbiciata al reddito di cittadinanza.

Bonus da 5500 euro per i parlamentari: il regalo di Natale dalle Camere

In calce al provvedimento compaiono le firme di tre deputati: Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia, Alessandro Manuel Benvenuto della Lega e Filippo Scerra del M5S. Si tratta di un gettone destinato a finanziare le “dotazioni d’ufficio” a disposizione degli eletti. Tablet, smartphone e pc con cui i 400 onorevoli dovrebbero soddisfare le proprie esigenze “tecnologiche”. Una determina simile fu licenziata anche nel 2018, ma la differenza è nell’importo: 2500 a fronte dei 5500 di oggi per il rimborso spese. Un bonus gonfiato del 120 % rispetto a quello della scorsa legislatura. Una scelta discutibile, che di sicuro mal si concilia con l’austerity sui conti pubblici annunciata negli ultimi tempi dall’attuale Esecutivo.

Quali sono le spese rimborsabili

In allegato al provvedimento, c’è un elenco di beni rimborsabili da Montecitorio. Sono tanti, abbastanza da farci ricadere tutto. Portatili, smartphone, tablet completi di accessori, cuffie come le costose Airpods della Apple, monitor fino a 34 pollici (la scorsa legislatura erano 32, meglio abbondare). Incassare il gettone da 5500 euro è facile: basta infatti presentare gli scontrini che certifichino le spese effettuate e i controlli sono affidati agli stessi contabili della Camera, in nome “dell’autodichia” parlamentare. Difficile che le richieste di rimborso vengano respinte.

Non ci sono limitazioni. Nel 2018, ad esempio, il M5S introdusse alcune condizioni per l’erogazione dei fondi. Erano infatti previste trattenute nel caso in cui un parlamentare non partecipasse ad almeno il 50% delle sedute in Aula o non presentasse almeno l’80% delle proposte di legge o degli atti ispettivi in formato elettronico, per risparmiare sulla carta. Di questo passaggio non c’è traccia nell’attuale determina. Anzi, il bonus a favore dei 400 parlamentari è persino raddoppiato.

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