Mercoledì 19 febbraio, alle 21.20 su Rai 2, andrà in onda Il cacciatore 2, i nuovi episodi della seconda stagione della fiction crime che prende ispirazione dal romanzo autobiografico del magistrato Alfonso Sabella Il cacciatore di mafiosi.
Protagonista è l’attore romano Francesco Montanari nei panni del pubblico ministero Saverio Barone, sostituto procuratore del pool antimafia di Palermo. La regia è di Davide Marengo. Saranno in tutto 8 episodi, divisi in 4 prime serate.
Il cacciatore 2, il cast
Nel cast, Montanari e Pesce, e poi Miriam Dalmazio, Francesco Foti, Roberto Citran, Alessio Praticò, Marco Rossetti, Francesca Inaudi e Gaetano Bruno.
Il cacciatore 2, la trama della prima puntata
Il titolo è Fino a che non moriamo. La puntata si apre il 2 gennaio 1996. Nel giorno del suo matrimonio con Giada, Saverio ha ricevuto dal pentito Tony Calvaruso l’indirizzo della villa dove potrebbe nascondersi Giovanni Brusca. L’informazione è vecchia di qualche mese ed è quindi indispensabile tenere sotto controllo la villa per verificare che il boss sia effettivamente lì dentro. Senza dare nell’occhio, però, perché un’imprudenza po- trebbe costare la vita al piccolo Giuseppe Di Matteo. Proprio in quei giorni Giovanni Brusca è determinato a risolvere una volta per tutte le sue noie con i narcotrafficanti del New Jersey. Peccato che suo fratello Enzo, sentendosi escluso dagli affari che contano, inizi a sfidarlo apertamente.
Il cacciatore 2, la trama della seconda puntata
Si intitola Resistere. Saverio prova a restare lucido e concentrato nonostante le difficoltà nella caccia ai Brusca. E per farlo ha bisogno del sostegno di Giada: il PM è infatti deciso a non lasciare indietro la sua famiglia, soprattutto in quei giorni di attesa e frustrazione. Intanto, nell’ufficio del procuratore capo Elia, si presenta Francesca Lagoglio, un’agente di polizia in declino che però afferma di avere una solida pista che può condurre gli inquirenti a Bernardo Provenzano. Nel suo nascondiglio, Brusca sente il potere che gli sfugge dalle mani: recluso insieme alla moglie e al figlio, non può occuparsi del narcotraffico né di suo fratello, che se ne è andato, lasciandolo solo nella sua latitanza.