Sul tetto del Mondo con il canottaggio a 24 anni, l’ultima volta poche settimane fa negli Usa con il trionfo nei “2 senza” insieme al compagno Matteo Lodo. Ma anche una medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Rio De Janeiro come capovoga dei “4 senza” della nazionale italiana. Giuseppe Vicino è da pochi giorni ritornato nella ‘sua’ Licola, sulla fascia costiera di Giugliano.
Giuseppe non nasconde però il rammarico: “Nessun messaggio dalle istituzioni per ora, soprattutto dal comune di Giugliano. Credo che la vittoria di un giovane atleta sia una cosa positiva, in particolare per una città come questa di cui si parla spesso per fatti negativi”. Poche le celebrazioni per Vicino anche dopo il trionfo olimpionico. Una cerimonia si è tenuta al Municipio di Corso Campano (in ritardo) dopo la vittoria del mondiale del 2015 in Francia, poi nulla nonostante altri importantissimi successi internazionali. Poi sul Lago Patria dice: “Servono più investimenti”. Anche il fratello Antonio di recente ha vinto ancora una volta un titolo mondiale nella categoria under 23. Poi ci sono altri due fratelli gemelli 13enni che promettono bene. Fenomeni del territorio che vengono però trascurati dalle istituzioni locali.
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