Napoli. “Sta un esercito di compagni dietro….Rione Traiano…Fuorigrotta…eh…qua…Villaricca…stanno tutti…tutti quanti con Walter, stanno!”. A dirlo è Rudi Rizzo, uno degli elementi di spicco del gruppo di Walter Mallo arrestato pochi giorni fa. Le intercettazioni in mano agli inquirenti – e riprese da Il Roma – svelano un potere criminale ben più radicato ed esteso di quanto si potesse sospettare. La cellula camorristica che aveva deciso di fare la guerra ai Lo Russo a Miano e Piscinola era forte e lo sarebbe ancora, animata da mire espansionistiche che conterebbe su alleanze siglate in diversi quartieri di Napoli e nella provincia nord. Fino a Villaricca e Frattamaggiore.
Lo scenario ha subito messo in allerta gli inquirenti e gli investigatori, che ora sono sulle tracce degli alleati di Walter Mallo e della sua banda. Il ras del rione Don Guanella si atteggiava a vero e proprio boss ed era pronto a fondare un nuovo clan, a colpi di stese ed omicidi da perpetrare nell’area nord di Napoli.
Del resto non è un mistero che il gruppo di fuoco – composto dallo stesso Mallo, Paolo Russo e Vincenzo Danise – nutrisse ambizioni criminali anche sulla provincia. Danise risiedeva a Giugliano, sulla fascia costiera, e a Giugliano è stato ammanettato lo scorso maggio. Non è escluso che proprio nell’area nord avesse intrecciato amicizie e contatti con personaggi della malavita locale pronti ad abbracciare la causa del gruppo della Don Guanella.
Carlo Lo Russo, il boss dei “Capitoni”, oggi pentito, aveva percepito la pericolosità di Mallo e dei suoi fedelissimi. E anche se nelle intercettazioni minimizzava l’importanza del rivale, in realtà lo temeva e aveva provato ad ucciderlo in un agguato poi fallito. Per liberarsi dell’incomodo, il boss stava pensando anche di “vendere” il fortino della droga del Rione Don Guanella ai Licciardi della Masseria Cardone per una cifra irrisoria. In questo modo avrebbe girato la patata bollente all’Alleanza di Secondigliano.