Era la partita di Marek Hamsik, quella del ritorno a casa, la prima da professionista contro una squadra slovacca. A Bratislava è un idolo, lo stadio non vedeva l’ora di abbracciarlo ma forse in quel di Bratislava non vorranno vederlo più per un po’ di tempo se questo è l’effetto che fa a quel vampiro con la cresta che porta la fascia da capitano del Napoli: un goal su meraviglioso assist di Koulibaly, e del portiere dello Slovan, un assist al bacio, col mancino, per la testa di Higuain che in torsione piega la squadra più glorisa della Slovacchia.
Formazione pregna di cambi, tutto annunciato, la più grande sorpresa arriva dall’aver spedito Michu in tribuna, cosa che fa sorgere più di qualche domanda alla piazza. Primo tempo a senso unico con lo Slovan che si difende ed il Napoli che attacca e crea ma non punge Pernis fino al 35′ dove un lancio di Koulibaly da 50 metri trova la testa di Marek Hamsik, 1-0 per gli azzurri.
Nella ripresa lo Slovan reagisce e crea pericoli grazie alla velocità di Soumah, risponde Mertens che prende una traversa nel suo unico spunto della partita poi Benitez si decide ed inserisce i big: Callejon ed Higuain.
47 secondi ed il Pipita mette la perla, di testa, tra portiere e difensore, su un cross pazzesco di Hamsik dalla sinistra. Il Napoli si rilassa e lo Slovan continua ad attaccare, sfruttando le disattenzioni di Ghoulam e Rafael che non sono proprio al massimo della forma. Dopo una traversa di Milinkovic che calcia una punizione alla Pirlo e dopo pochi altri spunti, l’arbitro fischia la fine di una partita brutta che però regala tre punti fondamentali al Napoli.
Il momento più bello del match è stato all’ 80′ quando Hamsik lascia il posto a Mesto tra gli applausi scroscianti di uno stadio tutto che omaggia il calciatore più forte di sempre di quella nazione, che non ha mai dimenticato le sue origini e la sua città, che però ora fa parte di un altro mondo, da cui, a suo dire, non vorrà mai più farne a meno.