“Chi è in condizioni di difficoltà è giusto che venga aiutato, ci sono degli strumenti per aiutare le famiglie che fanno fatica a pagare le bollette, credo che questi strumenti possano e debbano essere potenziati”. Sono le parole del viceministro all’economia Antonio Misiani, intervenuto nel corso di “Tg Club Speciale Coronavirus” in onda su Teleclubitalia.
Il viceministro ha esposto e spiegato nei dettagli le varie misure adottate dal governo per affrontare l’emergenza Coronavirus. Relativamente a una sospensione delle utenze domestiche, Misiani ha detto: “Stiamo valutando. Un rinvio generalizzato non credo sia possibile né auspicabile perché chi mantiene lo stipendio è giusto che paghi le bollette come faceva prima. Ma ci sono gli strumenti per aiutare le famiglie”.
L’ultima misura adottata dal governo è quella dei buoni spesa per un importo di 400 milioni di euro che saranno distribuiti ai comuni. “Questi 400 milioni si aggiungono ai 9 miliardi e 600 milioni già stanziati per aiutare lavoratori e famiglie – ha spiegato Misiani -. Abbiamo esteso la cassa integrazione a tutte le aziende, a prescindere dalla dimensione e dal settore in cui operano, abbiamo previsto un sostegno per oltre 5 milioni di lavoratori autonomi, introdotto voucher per le baby sitter, congelato i mutui prima casa per le famiglie in difficoltà e in ultimo questi 400 milioni andranno ai comuni per aiutare le famiglie che non hanno nulla per acquistare generi di prima necessità. Stimiamo di poter aiutare 1 milione di famiglie che con questi soldi riusciranno a comprare quello di cui hanno bisogno in queste settimane difficilissime”.
Questi fondi sono stati suddivisi in base al reddito e alla popolazione e non a parametri di spesa storica dando così più fondi a chi ha meno. “Sono soldi – dice Misiani – che devono andare ad aiutare le persone che hanno più bisogno e quindi è giusto che vadano in territori dove la povertà è più diffusa. I comuni conoscono la situazione sul territorio meglio del governo centrale per questo sono gli uffici comunali che dovrebbero distribuire i buoni da utilizzare nei negozi per comprare generi di prima necessità o possono utilizzare queste risorse per distribuire generi alimentari tramite caritas, enti del terzo settore. Noi speriamo che anche le catene di supermercati diano una mano donando, contribuendo ad incrementare queste risorse. Il decreto legge 18, tra l’altro, agevola fiscalmente chi fa donazioni legate all’emergenza sanitaria. Sia cittadini privati che aziende possono avere importanti benefici fiscali in caso di donazioni”.
“Siamo in una condizione di emergenza sanitaria senza precedenti – ha continuato il viceministro all’economia – E in una condizione come questa bisogna aiutare tutti senza fare distinzioni. Siamo in un momento in cui è necessaria la massima solidarietà nazionale: l’obiettivo del governo è aiutare tutti coloro che ne hanno bisogno”.
Per quanto riguarda gli aiuti alle aziende Misiani ha spiegato: “Abbiamo rafforzato il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese che garantirà liquidità a condizioni migliori. Abbiamo costruito una moratoria per i prestiti bancari con le banche ed è già operativa e abbiamo anche esteso la possibilità di congelare i mutui per le famiglie in difficoltà”.
Si parla molto in queste giorni del ritorno alla normalità. Per Misiani sarà possibile solo quando “lo diranno le autorità mediche e scientifiche. In Cina hanno chiuso il 23 gennaio e stanno ripartendo adesso in modo graduale. Noi vogliamo riaprire il prima possibile ma in condizioni di sicurezza. Quando sarà possibile ce lo diranno le autorità mediche e scientifiche. La riapertura sarà graduale perché al primo posto deve esserci la salute dei cittadini“.
Misiani, originario di Bergamo, spiega che quella che la sua terra sta vivendo “è una prova durissima. Tutti siamo rimasti sconvolti dalle immagini dei camion militari che portavano via le bare. E’ una prova che la popolazione ha affrontato con grande compostezza e capacità di resistenza. Questa emergenza sanitaria credo abbia aiutato gli italiani a riscoprire lo spirito di solidarietà che avevamo dimenticato. Speriamo di tenere a mente le dure lezioni di una emergenza senza precedenti“.