L’incendio divampato ieri pomeriggio nel campo rom di via Carrafiello, a Giugliano, potrebbe essere una ritorsione contro i controlli serrati effettuati nei giorni scorsi dalle forze dell’ordine. Su questa ipotesi stanno attualmente indagando i caschi bianchi, in stretta collaborazione con la Prefettura.
Giugliano, appiccato rogo durante i controlli. Nacar: “Non ci faremo intimidire”
Negli ultimi tre giorni, il campo rom di via Carrafiello è stato oggetto di una serie di massicci e costanti controlli. Nei primi due giorni, la Polizia locale di Giugliano e l’Esercito hanno effettuato verifiche nell’insediamento, alle quali sono seguiti sequestri di veicoli “fuorilegge”. In un altro blitz, Polizia di Stato e i Carabinieri hanno constatato altre irregolarità, tra cui sversamenti di rifiuti speciali.
I sequestri
Finora, secondo un primo bilancio della Polizia Municipale, sono stati controllati sessanta veicoli e sette di questi sono stati sequestrati per mancanza di copertura assicurativa. Molti altri veicoli sono risultati sprovvisti della revisione obbligatoria, e diversi conducenti sono stati trovati senza patente di guida. Tutti i veicoli senza assicurazione sono stati eliminati dalla circolazione.
L’incendio
L’incendio, che ha sprigionato un’enorme nube nera visibile dall’Asse Mediano e a chilometri di distanza, è scoppiato intorno alle 16.45 di ieri, proprio durante la fase più intensa dei controlli. Immediatamente allertati, i vigili del fuoco sono intervenuti sul posto con diverse autobotti per domare le fiamme.
Il comandante della polizia locale, Emiliano Nacar, ha dichiarato: “Stiamo operando in stretto contatto con la Prefettura. Non ci faremo intimidire da atti vili e di intimidazione. Il contrasto all’illegalità va avanti”.
Le indagini proseguono per determinare le cause esatte dell’incendio e per verificare se esista un collegamento diretto con le recenti attività di controllo e repressione dell’illegalità al campo rom di via Carrafiello.