E’ scontro aperto tra Pd e Movimento 5 Stelle. I parlamentari del territorio si fronteggiano a suon di post su facebook per la mancata approvazione dell’emendamento che impediva la costruzione dell’inceneritore sul territorio. A favore Il movimento e Sel, contro tutti gli altri. La polemica però si apre anche con il partito di Vendola. Il gruppo si scaglia infatti contro il video diramato dai grillini che estrapola le dichiarazioni rese in seduta. Tema del contendere sarebbe la parola pronunciata da un parlamentare, “favorevole”, che messa nel contesto dava l’idea di aprire le strade all’impianto. Il partito è immediatamente insorto chiedendo l’eliminazione del video. La baruffa però scoppia soul social network.
A chiedere chiarimenti a Salvio Micillo è Michela Rostan: “Ai fini di una discussione più completa ed intellettualmente onesta, sarebbe opportuno che il Collega Micillo, che non l’ha ancora fatto, pubblicasse il testo dell’articolo da emendare. Pubblicare solo l’emendamento non ha molto senso. L’emendamento era avulso dal contesto normativo. L’articolo 2 parla di un comitato interministeriale che dovrà seguire le bonifiche e non c’entra nulla con la questione inceneritore. Era già stato dichiarato inammissibile ma ce lo siamo ritrovati anche a votare. Non c’entrava nulla con l’impianto normativo. La questione inceneritore è di competenza regionale. Si fa demagogia e si strumentalizza. Io per questa vicenda sto predisponendo un ordine del giorno che impegni il governo a fare un apposito atto contro l’inceneritore. Strumentalizzare un emendamento in questo modo non è corretto e non è giusto”.
Salvio Micillo intanto scrive un suo post: “Non ci sono più alibi, non si possono più nascondere, i simboli di partito sono la tana in cui consumare affari e clientele. Più che la salute del cittadino potè il business. E non bastano più le parole dette dai palchi o in tv, nei loro comunicati …”. Poi oggi continua : “Provo a fare chiarezza: da quando la regione ha messo in essere il bando di gara per la costruzione di un inceneritore di Giugliano, il movimento 5 stelle ha fatto di tutto (nelle possibilità di un gruppo parlamentare di opposizione), per scongiurare questa scelta. Abbiamo presentato allo staff del ministro Orlando, all’assessore Romano, all’ing Carotenuto (commissario per la realizzazione dell’impianto) e in una conferenza al Presidente Caldoro un piano alternativo per quelle “eco”balle. In parlamento oltre ad interpellanze, interrogazioni (strumenti di un Deputato) ho presentato tante volte “emendamenti” (modifiche di un testo) che andassero a scongiurare la costruzione dello stesso, tante volte presentato, pari volte NON ammesso (perchè il governo non ritiene attinente al tema). L’ultimo emendamento presentato nel decreto legge “terra dei fuochi” così si legge: “e di impedire la costruzione di nuovi inceneritori” è stato accettato, quindi discusso e votato (m5s e sel favorevoli all’emendamento, il resto del Parlamento contro).
Noi stiamo facendo la NOSTRA parte.
Le dichiarazioni più dure sono di Giovanna Palma: “Ancora una volta mi pare che sulla questione dei rifiuti e dell’emergenza ambientale a Giugliano si stia giocando una partita propagandistica, personale, tutta al massacro, costruita su bugie, calunnie, insulti personali, addirittura accuse di corruzione. Non so a chi giovi questo clima. Forse alle ambizioni politiche di qualcuno. Non certo al territorio. Si può accettare tutto, in politica: il dissenso, i diversi punti di vista, il contrasto aspro, ma non le calunnie e le bugie. Sulle prime, chi ha osato lanciare accuse di corruzione o insulti su varie bacheche, sarà chiamato a risponderne nelle sedi giuste. Sulle seconde, facciamo chiarezza. Ieri, per provare a dire la mia sulla vicenda inceneritore, ho rilasciato una intervista ad un sito web. Purtroppo è stata tagliata per due terzi e non è stato reso il mio pensiero. La pubblico integralmente qui: così chi vuole sapere come la penso, e come mi sono comportata in Parlamento, può capirlo e regolarsi. Ammesso che lo voglia davvero.
(Di seguito riportiamo l’intervista che l’onorevole ha postato su facebook a cura della redazione del meridiano. n.d.r. )
Domanda: On. Palma, Perché è stato bocciato l’emendamento al disegno di legge 1885 A. proposto dai grillini sul divieto di costruire gli inceneritori?
L’emendamento era all’articolo 2 del decreto; l’articolo 2 del decreto attribuisce ad un Comitato interministeriale il compito di individuare azioni di monitoraggio, tutela e bonifica dei terreni campani. Secondo l’emendamento questo Comitato avrebbe dovuto anche “impedire la costruzione di nuovi inceneritori”. Una formulazione ambigua, inappropriata all’atto normativo, mal collocata, non risolutiva della questione. Un comitato di Ministri individua azioni per impedire la costruzione di nuovi inceneritori in Campania? E come? Con quali mezzi, con quali competenze, con quali poteri? Può un Comitato di Ministri formulare un piano alternativo dei rifiuti per la Regione Campania, sostituendosi alla Regione, di fatto commissariandola?
Domanda: L’onorevole Rostan ha replicato alla domanda di cui sopra dicendo che l’emendamento era avulso dal contesto normativo della legge, visto che l’art. 2 prevede la costituzione di un comitato interministeriale sulle bonifiche. E’ d’accordo con questa spiegazione? Non poteva essere proposto un emendamento sul divieto di costruire inceneritori nella Terra dei Fuochi in commissione Ambiente?
Concordo con la collega Rostan. Il presidente Ermete Realacci, noto ambientalista senza alcuna simpatia per gli inceneritori, sostenitore addirittura del progetto “rifiuti zero” è intervenuto in aula e l’ha detto con chiarezza. Basta prendere i resoconti del dibattito. L’emendamento non è attinente al tema del decreto, dove si parla di roghi e bonifiche, e non di ciclo dei rifiuti, è formulato in modo ambiguo e, comunque, a mio parere, non avrebbe neppure risolto la questione dell’inceneritore di Giugliano. L’emendamento, infatti, parla di un generico divieto di nuovi inceneritori, si presume in Campania, anche se non è neppure indicata la localizzazione. Ma quello di Giugliano è un impianto già bandito, la gara si è chiusa, si è già in valutazione delle proposte. Quindi questo emendamento, anche se fosse stato approvato, entrando in vigore ben dopo la gara, non avrebbe comunque fermato l’inceneritore di Giugliano. Anzi, prospettando l’ipotesi di un divieto di qualunque altro inceneritore in Campania, paradossalmente avrebbe forse reso poi impossibile fermare quello di Giugliano.
A fronte di questa bocciatura, cosa pensa di fare il Pd e i suoi rappresentanti in Parlamento per scongiurare l’arrivo dell’inceneritore a Giugliano?
Io penso che il terreno di battaglia, al punto in cui siamo, sia quello regionale. La Regione, che ha emanato il Bando, deve ritirarlo e chiudere quella procedura. Basta rifiuti a Giugliano. Si è già dato. Ora tocca ad altri. Questo è un punto da cui non dobbiamo arretrare. Ma dobbiamo farlo restando uniti, ed evitando di fare, invece, una guerra interna, sul territorio, con il risultato di dividerci e diventare più deboli. Il mio no all’inceneritore di Giugliano è netto e senza tentennamenti. L’ho detto in Aula, e lo ripeto. Ma si deve fare sul serio, non per propaganda.