La maggioranza di Governo si spacca sugli inceneritori in Campania. Nel corso del suo intervento in Prefettura a Napoli, il Ministro degli Interni, Matteo Salvini, ha lanciato la sua soluzione contro l’emergenza rifiuti: “Un inceneritore in ogni provincia“. Ma la sua sortita durante la conferenza non è piaciuta agli alleati pentastellati.
Dopo la dichiarazione del leader della Lega, infatti, si sono moltriplicate le smentite dei Cinque Stelle. A partire da Luigi Di Maio. “Quando si viene in Campania e si parla di terra dei fuochi si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo – replica il vice-premier alleato -. La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia) non a quelli domestici. Quindi gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di Governo”.
Dello stesso tenore la risposta affidata all’ANSA dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa: “Stiamo lavorando ogni giorno per portare l’Italia, e non solo la Terra dei Fuochi, fuori dall’ormai cronico ritardo nella gestione del ciclo dei rifiuti. Stiamo completamente ribaltando il paradigma economico, come anche prescritto nel contratto di governo. E’ l’impegno quotidiano del Ministero dell’Ambiente. Riduzione, riuso, recupero, riciclo, sono le quattro R che devono diventare un mantra per tutti. I rifiuti possono essere una risorsa: per l’ambiente e per l’economia. Chi non è in sintonia con queste direttrici vive in un’epoca passata”. Poi chiosa: “Quando arriva l’inceneritore, o termovalorizzatore, il ciclo dei rifiuti è fallito”.