Il governatore della Lombardia Attilio Fontana è indagato dalla Procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta sulla fornitura da mezzo milione di euro di camici da parte dell’azienda del cognato Andrea Dini. Fontana stesso con un messaggio su Facebook ha dato la notizia e si è detto “certo dell’operato della Regione Lombardia che rappresento con responsabilità”. I camici sono stati forniti alla Regione Lombardia da una società, la Dama SpA, gestita proprio da Dini, e dalla moglie del governatore, Roberta Dini. Nella stessa inchiesta risulta indagato anche l’imprenditore, così come Filippo Bongiovanni, ex dg di Aria SpA, la centrale degli acquisti regionale, che oggi è stato interrogato dai pm.
Il governato Fontana indagato
L’iscrizione nel registro degli indagati è arrivata nella giornata di venerdì proprio dopo l’interrogatorio di Filippo Bongiovanni, dg dimissionario di Aria SpA, che era stato indagato per turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, insieme a Dini, il cognato di Fontana, che gestiva la società Dama SpA. L’inchiesta del procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dei pm Filippini, Furno e Scalas è nata dopo un’inchiesta del programma tv Report, che ha scoperto la vicenda e sollevato il tema del conflitto di interessi del presidente della Regione, che ha sempre negato di essere stato a conoscenza dell’accordo e al momento non è indagato.
Bongiovanni parlando con i pm, per tre ore, sembra abbia fornito la sua versione dei fatti e avrebbe detto che la Regione Lombardia e la sua centrale acquisti nella fase più delicata dell’emergenza Covid ha operato in uno stato ‘quotidiano’ di necessità. Secondo le indagini dei pm Filippini, Furno e Scalas quell’affidamento diretto senza gara, risalente al 16 aprile, nella fornitura sarebbe avvenuto in conflitto di interesse e successivamente, dopo oltre un mese (il 20 maggio), sarebbe stato trasformato in donazione. Questa decisione sarebbe stata provocata da un’indagine della trasmissione televisiva di Rai Tre Report.
L’ex a.d. di Aria SpA ha anche dichiarato che in fase di pandemia tutte le procedure di verifica sulle fornitura, inclusa quella sul conflitto d’interesse, erano state sospese. E Bongiovanni ha inoltre affermato di non aver mai parlato con Fontana della fornitura di Dama SpA. A consigliare ad Aria di rivolgersi a Dama sarebbe stato l’assessore Cattaneo, in quel periodo responsabile dell’unità regionale per il reperimento di mascherine e altri dispositivi: anche lui è stato ascoltato dagli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta ma non è indagato.