La Procura di Napoli Nord ha presentato istanza al tribunale del Riesame di Napoli dopo la decisione del gip Saladino per l’inchiesta sull’appalto rifiuti tra Giugliano e Marano. Il ricorso dei pm riguarda anche il sindaco di Giugliano Nicola Pirozzi (difeso dagli avvocati Maiello e Sepe, respinta la richiesta dei domiciliari) e l’ex sindaco Antonio Poziello (difeso dall’avvocato Michele Giametta, niente domiciliari ma sequestro di oltre 42mila euro).
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Chiesta una revisione anche per le misure che riguardano l’imprenditore Nicola Benedetto; Giuseppe Spacone e Giuseppe Magno, rispettivamente ex dirigente e responsabile della ditta della nettezza urbana all’epoca dei fatti contestati; l’imprenditore Luigi Vitiello; Michele Oliviero e Raffaele Schettino, proprietari della Bema srl e della Inchem Srl, aziende dei rifiuti coinvolte nelle indagini; Vittorio Iorio, ex dipendente comunale coinvolto nel filone dell’inchiesta che riguarda Marano. Anche per loro la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari. Il gip ha però convalidato solo sequestri, per complessivi 200mila euro, e due misure cautelari per Luigi Grimaldi e Domenico
Abbatiello (divieto di dimora nel comune di Napoli e sospensione dai pubblici uffici). Ora nell’udienza davanti ai giudici del Riesame, i pm cercheranno di perorare le proprie ragioni per ottenere le misure che erano state richieste. Dal momento della notifica ufficiale degli atti, ci sono 20 giorni di tempo per la pronuncia. L’inchiesta sull’appalto dei rifiuti tra Giugliano e Marano continua quindi ad agitare la politica locale. Le accuse ipotizzate per gli indagati comprendono, a vario titolo, concorso in turbativa d’asta, corruzione e truffa.