È morto in un incidente automobilistico a Pomigliano D’Arco Crescenzo D’Amore, ciclista professionista campione del mondo e protagonista di una felice stagione sportiva tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000.
Incidente a Pomigliano, muore il campione del ciclismo Crescenzo D’Amore
Il sinistro che gli è costato la vita è avvenuto nella notte tra sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre. Si sarebbe trattato di un incidente autonomo e non è escluso che Crescenzo abbia avuto un malore. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato all’interno della sua automobile, finita fuori strada. Indagini in corso per ricostruire le cause.
Classe ’79, D’Amore ebbe un clamoroso esordio nel ciclismo mondiale, nelle categorie giovanili, con l’argento nel chilometro da fermo su pista a Novo Mesto, Slovenia, a soli 17 anni, nel 1996.E l’anno successivo si laureò campione del mondo juniores su strada, a San Sebastian, in Spagna. Passato professionista già due anni dopo, nelle fila della Mapei, si aggiudicò all’esordio una frazione della Vuelta di San Luis, in Argentina. Le stagioni migliori furono certamente quelle interpretate tra il 2003 e il 2004, maglia Acqua e Sapone, e un successo allo sprint, nella frazione di Scandiano, alla “Settimana Coppi e Bartali”.
Oggi i funerali
Nel 2011 abbandonò l’attività agonistica e per anni ha combattuto contro la precarietà lavorativa. Aveva anche sconfitto un linfoma, con cui combatteva da 7 anni. Le esequie dell’ex atleta si svolgeranno alle ore 12.30 nella chiesa di San Sebastiano Martire a Brusciano, cittadina della provincia di Napoli della quale D’Amore era originario. Il sindaco di Brusciano, Giacomo Romano, lo ha ricordato con un commosso post. “È venuto a mancare all’affetto dei suoi cari e di tutti coloro che lo hanno conosciuto la straordinaria esistenza del Campione del Mondo Crescenzo D’Amore. Per me un amico d’infanzia e di adolescenza, un ragazzo eccezionale maturato in fretta, perché doveva correre e vincere. Ricordo con affetto e commozione la prima delle sue tantissime vittorie!”.