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Innocenti a Teleclubitalia: “Contro di me solo malelingue, Matacena governerà per dieci anni con il mio sostegno”

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Ospite di Campania Oggi, la trasmissione di approfondimento di Teleclubitalia condotta dal direttore Giovanni Russo, il presidente del Consiglio Comunale di Aversa, Giovanni Innocenti, ha respinto le voci secondo cui agirebbe alle spalle del sindaco Franco Matacena. “Solo malelingue, io lavoro per il bene della città”, ha dichiarato, ribadendo il suo sostegno all’amministrazione e il suo ruolo istituzionale. Nel corso dell’intervista, Innocenti ha affrontato i principali temi politici locali, dal bilancio personale di questi primi mesi di governo alle criticità sulla manutenzione scolastica. “Abbiamo un progetto chiaro per Aversa, vogliamo riportarla al centro del dibattito politico”, ha assicurato.

Innocenti, molti dicono che lei è il sindaco ombra della città di Aversa. Cosa risponde a chi l’accusa di voler il posto di Franco Matacena?

Queste sono solo chiacchiere messe in giro da chi vuole creare divisioni. Io ho massimo rispetto per il sindaco Matacena, che stimo e saluto. È un uomo capace, competente e preparato. Io svolgo il mio ruolo di Presidente del Consiglio Comunale con serietà e imparzialità, e non ho mai avuto alcuna ambizione di sostituirlo.

Si dice che la sua candidatura con Aversa Moderata abbia generato qualche invidia, visto l’alto numero di voti che ha ottenuto.

Ho avuto la fortuna di ricevere quasi mille voti, un risultato storico per la città. Ognuno di questi voti ha un volto, una storia, un rapporto di fiducia costruito nel tempo. Forse questo successo può non essere gradito a tutti, ma io vado avanti con il massimo impegno per il bene della città.

Che bilancio fa dei primi sette mesi di amministrazione Matacena?

All’inizio abbiamo avuto delle urgenze, specialmente legate al bilancio comunale e alla restituzione dei fondi anticipati dal Governo centrale. È stata una fase di assestamento, anche per molti consiglieri alla prima esperienza. Ora siamo entrati in una fase più operativa, con un impegno più incisivo nel portare avanti i principali obiettivi di governo.

La maggioranza di Matacena viene spesso definita litigiosa, con contrasti anche pubblici tra consiglieri. Che ne pensa?

Il confronto è il sale della democrazia. È normale che ci siano opinioni divergenti e discussioni. Anche a livello nazionale succede lo stesso. A volte la poca esperienza politica può portare a dichiarazioni affrettate, ma alla fine tutti hanno sottoscritto un programma comune e lo stiamo portando avanti.

L’ex sindaco Golia ha detto che l’amministrazione Matacena non ha un vero progetto politico per la città. È d’accordo?

Con tutto il rispetto per Golia, che è un mio caro amico, io dissento completamente. Noi abbiamo un progetto politico ambizioso, chiaro e concreto. Stiamo lavorando per mettere in campo le misure necessarie per il bene di Aversa.

Si parla spesso di un possibile rimpasto di giunta. È qualcosa di cui avete discusso?

Io non ho mai parlato con il sindaco di rimpasto di giunta. Ho letto questa ipotesi sui giornali, ma non mi risulta che ci sia questa idea. Ovvio che, se il sindaco ritenesse necessario riorganizzare la squadra per migliorarne l’efficienza, ha tutto il diritto di farlo.

Uno dei temi più dibattuti è quello delle scuole e delle manutenzioni. C’è un problema di rimpallo di competenze tra gli assessori?

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Io ho seguito questo tema solo per due anni, dal 2021 al 2023, in piena pandemia, quando avevo sia la delega alla pubblica istruzione che quella all’edilizia scolastica. Sicuramente si può sempre fare meglio, e in questo momento stiamo lavorando per dare risposte concrete ai cittadini.

Qual è il suo sogno per Aversa?

Mi piace pensare che Aversa debba ritornare al centro del dibattito politico, riprendendo il suo ruolo storico. Valorizzazione del territorio, sviluppo economico e contrasto alla microcriminalità sono le mie priorità.

Lei è spesso associato al consigliere regionale Zannini. Che rapporto ha con lui?

Io e Zannini abbiamo un rapporto fraterno, ma lui non si è mai interessato né della mia campagna elettorale né dell’organizzazione delle liste. Questa polemica è stata sollevata in campagna elettorale per attaccare il progetto di Aversa Moderata, che invece ha ottenuto un risultato storico.

In vista delle elezioni regionali, Aversa dovrebbe unire le forze su un candidato unitario?

Sarebbe la cosa migliore per la città, ma nella realtà è difficile. Ognuno ha appartenenze diverse e convergere su un unico nome sarebbe utopistico.

Il sindaco Matacena si è dato un voto di 6. Lei che voto darebbe all’amministrazione?

Io non amo dare voti. Posso dire che, per quanto mi riguarda, mi do una sufficienza perché nella prima fase sono stato molto istituzionale e poco operativo. Ma mi impegnerò per arrivare almeno al 9.

Un ultimo consiglio al sindaco?

Di continuare su questa strada, di delegare e responsabilizzare i consiglieri e di valutare gli obiettivi raggiunti in modo concreto.

Un messaggio a chi la critica?

Faccio mie le parole di Gianni Agnelli: “Non amo ascoltare quello che dicono di me perché mi rammollisce”. Io continuo a lavorare con serietà.

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