“I giovani facciano domanda e non vadano all’estero”. È l’appello del presidente dell’Inps Tito Boeri, che ha presentato a Napoli oggi il nuovo concorso dell’istituto previdenziale, che porterà a 365 assunzioni immediate, con la concreta possibilità che i posti diventino mille.
L’annuncio era già stato fatto qualche settimana fa, ma ora arriva l’ufficialità dall’Università Federico II, prima tappa di un tour in vari atenei italiani per presentare il piano di assunzioni. L’Inps ha anche fornito dettagli sulle posizioni aperte e sulla retribuzione: si cercano funzionari analisti di processo consulente, con uno stipendio lordo mensile di 2415 euro (1800 netti). Soldi a cui si aggiungeranno poi scatti e indennità aggiuntive: responsabile team p responsabile agenzia complessa, che assicureranno altri 1895 euro. I nuovi assunti serviranno a rafforzare la “visione dell’istituto” che si basa su servizi informatizzati, semplificazione delle procedure e abbattimento dei tempi di attesa del cittadini. Tornando al concorso, le domande si possono presentare online esclusivamente sul sito dell’ Inps: la procedura dovrebbe partire il 24 novembre e per presentare domanda ci saranno 31 giorni di tempo.
Boeri ha spiegato che i neo assunti saranno più di mille, una volta risolti alcuni passaggi burocratici: “Partiamo da 365 posti ma stiamo aspettando autorizzazioni amministrative che dovrebbero portare i posti sopra i mille e speriamo anche in sorprese nella legge di bilancio che potrebbero far incrementare ulteriormente i posti che verrebbero messi a concorso”.
“Una buona notizia. – dice la deputata Michela Rostan – Ci sono, però, alcune perplessità sui requisiti previsti per l’ammissione al concorso: colpisce l’esclusione delle lauree triennali e dei percorsi universitari di Scienze politiche ma più di tutto ha sorpreso l’indicazione della certificazione B2 in Inglese, prevista addirittura come requisito indispensabile di accesso. L’accertamento della conoscenza della lingua inglese come delle principali apparecchiature e software informatici, – prosegue Rostan – è sicuramente ormai indispensabile per figure apicali della Pubblica amministrazione, tant’è che sono sempre previste prove specifiche di esame, ma l’obbligatorietà in termini di requisito di ingresso, con una certificazione di livello così elevato, ottenibile con corsi privati di costo notevole, appare non proporzionata all’impiego e alle mansioni che si andranno a svolgere e rischia di apparire discriminatoria. Per questo – conclude la deputata Pd – ho ritenuto di presentare una interrogazione al Ministro del Lavoro, auspicando un intervento di chiarezza in merito, anche al fine di evitare ricorsi e la possibilità di annullamenti successivi”.