Logoteleclubitalia

Io qua ci resto finché le cose non cambiano

Md Topo Banner 1920x300 Desk Sito
Img 8528

Ho 34 anni e, come tutti, mi capita spesso di parlare di lavoro e di quotidianità con i miei amici. Nessuno – ripeto nessuno – mi sembra apparentemente felice della propria situazione. Avvocati con il massimo dei voti ridotti a fare i segretari, architetti costretti a passare le giornate facendo fotocopie per 200 euro al mese, dottorandi e post dottorandi senza assegni di ricerca a fare “marchette” per pochi euro, ingegneri attaccati alla Rete a cercare qualche posto in un’altra nazione.

E ancora. Imbianchini che stazionano fuori ai bar in cerca del caporalato di turno, muratori costretti a mendicare un lavoro all’impresa edile locale, camerieri per 25 euro, commesse a nero che lavorano otto ore al giorno. E ancora. Operatrici sociali che non vengono pagate da mesi, amiche che per lavorare riconcorrono i “gironi dell’inferno” dei call center, operai in cassa integrazione, giornalisti che per pochi euro al giorno
passano le giornate davanti ai pc. E potrei continuare per ore.

Tutti, più o meno miei coetanei, spaventati dalla vita, dal lavoro, da quello che sarà. Tutti impauriti nei rapporti con le persone, un po’ arrabbiati e per forza di cose cinici. Difficoltà nelle relazioni di coppia per una precarietà che ormai accompagna anche i sentimenti. Il più delle volte ancora a casa dei genitori, e nella peggiore delle ipotesi a chiedere i soldi delle sigarette al padre prima di uscire. Figli in programma…non se ne parla nemmeno.

Durante i confronti, le discussioni, gli sfoghi ogni volta mi sento un po’ più vuoto e – vuoi per empatia o per una situazione precaria che anch’io mi ritrovo a vivere – dopo mi risulta difficile sorridere. Mi sale un senso di irrequietezza e di paura che mi accomuna a loro. E puntualmente torno a casa o continuo la mia giornata con questo stato d’animo.
Percepisco un senso di sconfitta che mi costringe a rivedere ciò che ho intorno. E mi capita puntualmente di mettere tutto in discussione: la politica, il mercato del lavoro, le relazioni sociali, quelle familiari.

Desktop

Ogni volta però più che trovare risposte aumentano le domande. Per quanto tempo ancora
dovremmo andare avanti così? Come generazione e non solo, questo è davvero quello che ci
spetta? Possibile che le risposta per trovare garanzie di stabilità nel lavoro, e nella vita, siano da trovare all’estero?

Non so come andrà a finire e purtroppo non ho gli strumenti per poter indicare cosa c’è davanti a noi. Non posso nemmeno rincuorarli perché dopo una pacca sulla spalla e qualche consiglio alla fine si torna a casa nuovamente a fare i conti con la propria situazione.
Però su una cosa ho una certezza.

Tutto ciò, tutto quello che ho appena descritto, che mi appesantisce umanamente, mi delude politicamente e mi toglie i sorrisi non è motivo che mi spinge ad andar via, ad emigrare, anzi, mi da ogni giorno, ogni minuto una spinta a restare, a non abbandonare tutto e tutti, a non perdermi. Io qua ci resto finché le cose non cambiano.

Md Topo Banner 1920x300 Desk Sito
Banner Union Sito

Ti potrebbe interessare

Torna in alto