Aveva denunciato al telefono le violenze sessuali cui era costretta a subire da tempo dal suo patrigno prima di gettarsi sotto un treno. Georgia Walsh, 16 anni, si è uccisa alla stazione ferroviaria di Dunton Green nel Kent dopo aver raccontato ai soccorsi quanto le è stato fatto.
I fatti risalgono al marzo del 2017. Ma soltanto in questi giorni l’uomo, Brett Connell, è stato condannato a 9 anni di carcere. La ragazza che, oltre a studiare, lavorava anche in un bar. Nessuno dei colleghi però aveva mai notato dei cambiamenti nel suo atteggiamento, ma verso sera era apparsa imbronciata e depressa, sebbene non fosse accaduto nulla di grave.
Come riporta anche il Mattino, dopo aver chiuso il locale ha scritto un messaggio al collega: “Questo potrebbe causarvi problemi sul lavoro”. Poi ha chiamato il 999 e ha raccontato agli agenti gli abusi sessuali.
La ragazza ha detto di aver subito molestie dai 13 ai 14 anni. Quando la metteva a letto, veniva toccata ogni sera. La 16enne ha trovato il coraggio di denunciare quello che succedeva alla madre, la quale lo aveva immediatamente allontanato da casa denunciandolo. Ma ciò non è bastato. Giorgia non ha retto e si è gettata sotto un treno.
Ora l’uomo è stato condannato, ma tutta la famiglia della 16enne è sotto choc. “Non siamo riusciti a dire addio a Giorgia come avremmo voluto, il fatto che lui sia stato punito è però una magra consolazione”, ha commentato la nonna della ragazza.