Una richiesta d’arresto pende sulla testa di Biagio Izzo, noto comico napoletano e volto del cinema italiano. L’accusa è di turbativa d’asta. In particolare la posizione di Biagio Izzo va ricondotta ad alcune intercettazioni che riguardavano la vendita all’asta di una moto e di una macchina, una Vespa 300 e una Fiat 500, oltre ad alcuni mobili. Beni che in precedenza erano stati pignorati dopo un lungo contenzioso con Equitalia, dei quali avrebbe voluto rientrare in possesso.
Si tratta di un filone collaterale delle indagini legate a due funzionari dell’erario. Biagio Izzo è finito nelle carte della Guardia di Finanza per presunti illeciti e favoritismi nelle procedure di riscossione dei tributi e nelle fasi successive di esecuzione forzata e giudizio dinanzi alla commissione tributaria.
Nei mesi scorsi è già stata respinta una richiesta di arresti domiciliari sia per il noto comico che per altri indagati, avanzata dal pm. Ma la Procura ha deciso di impugnare la decisione, chiedendo l’applicazione della misura. Quindi la partita si sposta davanti al Tribunale del Riesame. L’appello sarà discusso il 23 marzo prossimo.