Sale lo spread. Il differenziale di rendimento tra i Bund tedeschi e i titoli di stato italiani (CTP) supera i 300 punti: non capitava da quattro anni. Il costo del debito italiano torna dunque a crescere dopo anni di tregua concessa dagli operatori finanziari.
A pesare sulla scelta degli investitori il clima di incertezza politica dopo la mancata formazione del Governo e l’elezione dell’esecutivo provvisorio a guida Cottarelli. Dure le reazioni dei leader di partito. “Lo spread oggi è schizzato oltre i 300 punti: non accadeva da 4 anni. Il problema non eravamo noi, non era la nostra squadra di ministri, ma l’incertezza che oggi regna sovrana. Se il Governo del Cambiamento fosse partito, oggi avremmo un governo politico”, ha dichiarato Luigi Di Maio (M5S).
“Chiedete a Mattarella”. Così Matteo Salvini al termine della riunione con i gruppi della Lega a Montecitorio risponde a chi gli chiede di commentare lo sfondamento dello spread oltre quota 300. “Fosse per me – dice – ci sarebbe un governo in carica. Hanno scelto altrimenti per rassicurare i mercati, non mi sembra ci stiano riuscendo…”.
Un segnale di allerta arriva anche dall’agenzia di rating Moody’s, che avverte che taglierà il rating italiano, oggi a Baa2, se il prossimo governo porterà avanti politiche di bilancio “insufficienti a posizionare nei prossimi anni il debito su una traiettoria di discesa”.