Pestaggio di Ivanhoe Schiavone, parla l’amico: “Temevo l’ammazzassero”

Emergono nuovi retroscena sul pestaggio consumato alcune settimane fa in un noto locale di Carinaro ai danni di Ivanhoe Schiavone, il rampollo di Francesco Schiavone, detto Sandokan, noto boss dei Casalesi in carcere da anni.

“Ho avuto paura che lo ammazzassero”, ha dichiarato al Mattino un testimone. “Quel ragazzo era solo e loro continuavano a colpirlo, lui non reagiva. A un certo punto si è alzato, ma barcollava ed è andato a sbattere contro un tavolino. Non so come abbia fatto a uscire dal locale, in giro c’erano mucchi di ragazzi che si picchiavano, il caos più totale, e lui era tra quelli ridotti peggio”.

Dietro la rissa, dunque, ci sarebbero futili motivi. Eppure quando le forze dell’ordine hanno passato in rassegna le generalità dei 50 ragazzi coinvolti nella rissa, sono spuntati due cognomi pesanti, carichi di storia criminale: Schiavone e Nuvoletta. Il primo è il figlio dello storico boss dei Casalesi, il secondo il nipote de Ciro Nuvoletta, ucciso a Poggio Vallesana nel 1984 proprio da un commando partito da Casal di Principe su impulso di Antonio Bardellino.

Altri tempi, altri scenari, quando la mafia corleonese affiliava i Nuvoletta di Marano e Raffaele Cutolo sognava una Nuova Camorra Organizzata. Eppure il rischio di ritorsioni tra due famiglie in conflitto tra di loro dagli anni ottanta è forte. Per questo, della rissa si occupa la DDA di Napoli, preoccupata dei possibili sviluppi di una vicenda che vede coinvolti due rampolli incensurati e senza precedenti. Non è stato ancora chiarito che la zuffa sia partita per un bicchiere o uno spintone di troppo, o se invece ad animare i contendenti e a spingere un gruppo di ragazzi a pestare violentemente Ivanhoe Schiavone siano state motivazioni più gravi.

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