I diciannove arresti di oggi dimostrano ancora una volta che la camorra è cambiata. Modificata nel suo DNA. Una organizzazione dove le vecchie regole non esistono più. Secondiglianesi (leggi Vanella Grassi) e Casalesi alleati per la droga. Questa volta però gli uomini del clan casertano non facevano i broker ma gestivano in prima persona piazze di spaccio e lo facevano a casa loro. Casale, San Cipriano, Villa Literno inondate di coca e fumo per volere delle cosche. Una cosa impensabile fino a qualche anno fa.
Durante le operazioni, condotte da Carabinieri e Polizia fianco a fianco, sono stati rinvenuti oltre 200 grammi di polvere bianca e 20 mila euro in contanti. Le forze dell’ordine hanno filmato per settimane queste piazze di spaccio e documentato la loro attività.
Un cambio epocale o meglio generazionale: gli investigatori infatti sono convinti che l’uscita di scena degli storici “capi” (molti dei quali padri degli arrestati di oggi) abbia dato il via libera all’apertura di piazze di spaccio in posti dove fino a ieri la parola droga era un tabù. Un’operazione, quella di oggi che da un lato sottolinea la potenza economica dei Vanella- Grassi e dall’altro si inserisce a tutto tondo nella agguato a De Biase a Giugliano dove nel clan Mallardo era nata una scissione proprio per la volontà di una parte del clan di inondare la città di stupefacenti. Decisione che è costata con ogni probabilità la vita al boss delle palazzine.