La commovente lettera di don Lello a Mimmo

Carissimo Mimmo,

il tuo fratello e parroco oggi è chiamato, insieme a coloro che ti vogliono bene e credono in Cristo Risorto, a darti l’estremo saluto affidandoti all’amore misericordioso di Dio nostro Padre. E tu sai quando è difficile per me farlo.

Certamente il mio pensiero va alla nostra fraterna amicizia, che ci ha accompagnato in questi anni e che, ne sono certo, continuerà nella fede che ci unisce in Cristo Gesù; la stessa fede che ti ha accompagnato soprattutto in questo ultimo tratto del tuo cammino.

Non è certamente un elogio funebre quello che voglio farti, ma dirti con il cuore ciò che sei stato capace di trasmettere a me e a tutti coloro che ti hanno conosciuto. Non sei mai stato uno che si mette in mostra, ma il tuo carattere mite e giocherellone e anche un po’ timido, ha sempre fatto intuire la tua sensibilità e attenzione verso le persone. Il tuo saper “metterti in gioco”, anche nel servizio alla comunità cittadina, dice quanto grande era in te il desiderio di aiutare questa nostra martoriata e violentata terra ad elevarsi e a riscattarsi dai tanti mali.

Certamente restano in me i ricordi della tua generosità e curiosità verso i nostri fratelli della Missione che sosteniamo in Africa, i quali hanno saputo ieri del tuo ritorno alla casa del Padre, e il rimpianto di non essere riusciti ad andare insieme di persona nella missione: continuerò anche per te ad amare e sostenere questi fratelli.

La tua forza e il tuo coraggio nell’affrontare le avversità della vita, e anche la malattia, mi hanno dato esempio di forza e di fede, quella che sicuramente aiuterà la tua sposa Giusy e il tuo bimbo. Questo distacco umano mi ricorda ancora che siamo compagni di viaggio su questa terra, ma la nostra Patria è nel cielo, come ricorda l’Apostolo Paolo. Questo consoli e incoraggi i tuoi genitori e noi fratelli, noi, si, perché ti ho sentito sempre come il fratello più piccolo.

Sono sicuro che mi stai ascoltando e che sorriderai a questa mia richiesta, come facevi quando ti veniva chiesto qualcosa di fattibile, continua a lottare dal cielo per noi. Prega per ciascuno di noi, per la tua famiglia, per gli amici, per la nostra comunità, come noi tutti faremo per te fino al giorno in cui c’incontreremo dove non ci sarà più lutto né lamento né affanno, ma la Vita e la Pace per tutti.

Affido la nostra certezza nella vittoria del Risorto sulla tua morte, che ora spezza il nostro cuore e limita ogni parola umana a questi versi di Jhon Donne:

Morte, non essere orgogliosa ,
sebbene alcuni ti abbiano chiamato potente e terribile,
poiché tu non lo sei;
Poiché coloro che tu pensi di sconfiggere,
Non muoiono, povera morte!
Dopo un breve sonno, ci svegliamo per l’eternità,
E la morte non esisterà più;
Morte, tu morirai.

Un abbraccio a te, carissimo.

don Lello

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