“Dobbiamo lavorare tutti insieme per raggiungere gli obiettivi ma è naturale che il mister e la società devono stare avanti ai giocatori. La squadra, ultimamente, ha avuto sempre il pallino del match in mano. Manca mestiere, esperienza, per vincere le partite. Con l’Empoli abbiamo fatto 6 tiri in porta in 23 minuti. Poi abbiamo perso palla e siamo andati in svantaggio. Questo succede perché dominiamo la partita e ci sbilanciamo. Quest’anno ci sbilanciamo di più rispetto allo scorso campionato. Per me, abbiamo sofferto nella partita con l’Inter, poi con le altre partite non abbiamo sofferto così tanto. Con la stessa Sampdoria, Higuain ha avuto l’occasione per segnare più di una volta. Fatto sta che è questo il Napoli che vogliamo vedere. Sono convinto che questa squadra può superare il record di punti dell’anno scorso. Dopo undici risultati utili consecutivi, arriverà la vittoria. Preferisco vincere una partita 3-0, o 3-2, piuttosto che 1-0 con tutta la squadra schiacciata in difesa. Dobbiamo vincere giocando bene e proponendo un buon calcio”. E’ così che mister Rafa Benitez risponde alle prime domande in conferenza stampa questa mattina a Castelvolturno.
“Lo Slovan è importante per farci vincere il girone, può essere importante. Per me l’obiettivo è quello di vincere ogni partita: prima l’Europa League, poi il campionato, poi la Supercoppa.
Maggio ha detto una cosa semplice: vediamo Marek in ogni allenamento e l’impegno non è mutato. I numeri, in tante cose, sono anche migliori. Però è chiaro che non è ancora al livello che conosciamo. Oggi è un giocatore che non ha fiducia per recuperare quello che ha fatto nelle partite. Per questo, io sono l’allenatore e decido di volerlo recuperare: gli parlo, lo lascio in panchina, lo faccio giocare. Domani giocherà sicuramente perché deve è in campo, e non in panchina, che può dimostrare quanto vale”.
“Come si spiega dei cali di attenzione, sebbene il gruppo sia ricco di giocatori internazionali e di esperienza”: “Puoi solo lavorare in campo, ogni giorno, tante volte, con i singoli e con il reparto. Parli, tranquillizzi. Cambiamo ogni allenamento, facciamo pensare ai giocatori e non applicarli meccanicamente. Lavoriamo sui giocatori per aiutarli a capire quel che succede in determinate situazione”.
“Rafael ha bisogno di fiducia, sebbene sia giovane ha comunque esperienza nel suo campionato. Aspettiamo il momento giusto. Non che Mariano sia più scarso, ma abbiamo comunemente deciso che vale la pena ancora puntare sul portiere brasiliano.
Noi dobbiamo puntare a vincere nel lungo periodo e non un anno e poi basta. Un punto o sei punti di svantaggio dalla vetta, non devono farci cambiare idea sul progetto o sulla possibilità di avere l’idea di calcio vincente. Dobbiamo avere la costanza di restare palla a spalla. Vicente è mio amico, se lui resta o va via non è mio interesse. Se resta e vince sono contento”.
“Aggiungere tecnica che manca causa infortuni”: “Costruire una squadra forte significa o lavorare ed impiegarci tempo, oppure spendere tanti soldi. La nostra squadra, contro l’Empoli, ha giocato un calcio abbastanza buono. Sebbene, sia quest’anno che l’anno scorso, abbiamo perso giocatori importanti come Hamsik, Zuniga, Insigne e Michu che poteva dare una mano sulle palle aeree. Però abbiamo recuperato Mertens, e ci siamo resi conto del supporto che possono dare Duvàn e De Guzmàn. Il problema è che se una squadra perde fiducia, i giocatori si nascondono. Solo provando a dare delle soluzioni diverse possiamo continuare a giocar bene ed a vincere.
Non ha importanza correre nel bosco per avere una squadra preparata atleticamente. L’intensità fisica non dipende da quanti chilometri si fanno. L’anno scorso abbiamo vinto la Coppa Italia giocando una grandissima finale e, un mese fa, abbiamo giocato alla grande contro la Roma. Per migliorare la tecnica individuale si fa riscaldamento con la palla perché può dare fiducia ai giocatori. Poi in allenamento si lavora sugli schemi, sulle fasi. Impiego il mio lavoro in questo modo da 25 anni e le mie squadre subivano poche reti e ne facevano tante. Dobbiamo però ancora lavorare sugli automatismi per evitare di subirne tanti. Loro sanno che certi movimenti sono stati sbagliati, a proposito della prima rete subita contro l’Empoli. Più video, più lavoro di reparto. Dire che non è vero e che non si fa, è una mancanza di rispetto. Chi parla alla radio, sui social network, non sanno abbastanza di calcio per poterne parlare. Noi abbiamo tanti programmi per migliorarci, si evitino di dire cose sbagliate.
Auriemma evidentemente non sa che la polizia c’è sempre perché è una cosa che fanno loro. Forse non lo ha ancora capito. Lui è un giornalista esperto, è qui da tanti anni, mi sembra strano come faccia questi errori””.