La morte di Giulia Menna e quegli agghiaccianti particolari e coincidenze

Ferdinando Bocchetti. Marano. C’è più di un particolare agghiacciante nella storia di Giulia Menna, la 15 enne travolta da un’autovettura mentre era seduta ai tavoli di un venditore di panini e kebab. La ragazza – fino all’anno scorso – frequentava la stessa scuola, la Massimo D’Azeglio, e la stessa sezione, la A, del povero Salvatore Giordano, morto qualche giorno fa per il crollo nella galleria Umberto. Anche Giulia, come Salvatore, viveva con i genitori, un fratello più grande e una sorella di qualche anno più giovane, e nella stessa zona di Marano, tra corso Mediterraneo e corso Umberto. E c’è poi un’ulteriore tragedia che si intreccia in questa triste e incredibile vicenda: la ragazza è stata travolta per errore, forse a causa di una manovra azzardata o di una bravata, dall’autovettura guidata da un amico che l’aveva accompagnata nel piazzale Yasser Arafat, luogo diventato punto di riferimento per gli adolescenti di Marano. La sua borsa, al momento dell’impatto, era ancora nella Renault Clio di F.M., 19 enne appena patentato. E ancora: il papà del giovane che l’ha investita, Felice, è il miglior amico di Biagio, il padre di Giulia. E’ stato lui ad avvertirlo, l’altra sera, intorno alle 23, dell’avvenuto decesso della ragazza, che era stata trasportata all’ospedale San Giuliano di Giugliano. Sono ancora sotto choc i familiari del ragazzo che guidava la Renault Clio: “Conosco Giulia e suo padre, che è uno dei miei migliori amici – racconta Felice – Questa storia ha distrutto la vita di due famiglie. Mio figlio è angosciato, sconvolto per quanto accaduto”. Entrambi i genitori lavorano inoltre nel settore dell’ortofrutta. E ancora: una delle amiche che era con lei e che ha riportato diverse fratture al braccio, è la fidanzata del ragazzo che l’ha investita.

Il 19enne alla guida della Renault Clio. Il ragazzo, F.M., 19 anni, ha descritto agli inquirenti la dinamica dell’incidente, che è costato la vita alla sua amica. Ha raccontato di aver perso improvvisamente il controllo dell’autovettura, una Renault Clio, che è poi finita sul tavolo accanto al quale erano seduti i suoi amici: Giulia, Ivana, Ernesto e Salvatore. Per la 15 enne, schiacciata dal tavolino in una zona compresa tra il torace e l’addome, non c’è stato nulla da fare, nonostante l’immediato trasporto presso l’ospedale San Giuliano di Giugliano. Altri due ragazzi hanno invece riportato ferite alla tibia, al femore e al braccio. Il più grave dei due è il nipote di un ex assessore comunale ed è tuttora ricoverato nel nosocomio giuglianese. Ne avrà per qualche settimana.

L’ambulante di via Arafat. Sotto i riflettori è finito anche il venditore ambulante, il gestore del furgoncino che ormai da tempo vende bibite e panini nel piazzale Yasser Arafat. L’uomo è in possesso esclusivamente di una licenza da venditore ambulante e pertanto, stando ai regolamenti in materia, può soltanto somministrare cibi e bevande nell’arco di tempo necessario alla vendita. Non può in alcun modo posizionare tavolini o sedie, né tantomeno stazionare in un unico tratto di strada se non vi sono clienti in zona. L’uomo è stato ascoltato, in qualità di testimone, dai carabinieri della Compagnia di Giugliano. Sotto il profilo penale, naturalmente, non corre alcun rischio.

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