La tecnica delle rapine alle auto: una donna inseguita fino all’asse mediano. Ecco nei dettagli il trucco usato dai malviventi

Momenti di terrore per una donna di 36 anni. L’altra mattina un bruttissimo episodio mentre, intorno alle 7.15 si recava a lavoro.

La vittima di una tentata rapina racconta l’episodio nei minimi particolari.

“Mi trovavo in auto, tra Giugliano e Melito. D’improvviso sento un rumore posteriore. Come se qualcuno mi avesse lanciato un sasso contro la macchina. Al che guardo nello specchietto retrovisore per capire e scorgo un uomo in una vettura che mi fa segno di accostare. Io ero sola e non me la sono sentita. Ho cominciato a riflettere e pensare cosa volesse”.

Poi continua: “Non avevo urtato nessuno, ne preso fossi o altro, quindi capisco che c’è qualcosa che non va. Accelero in modo da arrivare all’asse mediano quanto prima. L’uomo continua a seguirmi, poi la scoperta”.

Ed è qui che la vittima capisce tutto: “Dal sediolino laterale appare un uomo che si era nascosto. Lo vedo distintamente che si alza e segnala all’amico di seguirmi. Mi hanno tampinata per 20 minuti. Ero terrorizzata. Alla fine ho imboccato la strada e sono fuggiti”.

Insomma la tecnica sembra essere sempre la stessa, ma adesso per non destare sospetti uno dei ladri si nasconde per non farsi vedere e spuntare al momento opportuno.

Attenzione quindi, soprattutto alle donne sole.

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