Una riduzione di 3000 posti di lavoro su un totale di 54mila e, dopo 70 anni, un abbandono del proprio nome. Sono queste le mosse annunciate da Mauro Moretti in un’intervista al Financial Times, nella quale viene raccontato il nuovo piano industriale di Finmeccanica. Sulle ripercussioni occupazionali Moretti non aveva detto nulla in occasione dell’audizione presso la commissione Attivita’ produttive della Camera ed ora si teme per lo stabilimento di Giugliano che rischia di essere accorpato con quello del Fusaro.
Mauro Moretti, nominato amministratore delegato lo scorso maggio, ha in mente una ristrutturazione del gruppo e parla di almeno 3000 posti di lavoro che andranno persi su un totale di 54mila. Moretti ribadisce la volontà di concentrarsi sui settori ad alta tecnologia nell’ambito aerospaziale e della difesa. “Una volta fatto tutto ciò il gruppo tornerà a crescere”, dichiara l’ad. Cosa che apre una speranza per la nostra Selex che si occupa proprio di altissima tecnologia.
L’ex numero uno delle Ferrovie dello Stato spiega la ragione della propria strategia alla luce del contesto economico. “Nessuno dei nostri avversari ha lo stesso numero di imprese. Noi restringeremo il giro d’affari, ma ingrandiremo tutto ciò che rimane. In pochi anni siamo in grado di tornare alle stesse dimensioni – e anche di più “, afferma Moretti, che ribadisce come “Finmeccanica è stata una società senza un reale controllo delle società controllate. C’è stata molta sovrapposizione. Concentrando le nostre risorse, possiamo ampliare i risultati”.
Il Financial Times ricorda come Finmeccanica sia stata relegata nel 2013 allo status di ‘junk’ da parte delle principali agenzie di rating del credito e che il rating della società sia una fonte di intensa preoccupazione a Roma. In questo senso, Moretti sarebbe stato scelto in quanto alleato del premier Matteo Renzi nell’abbattere alcuni totem. Tra questi, anche il nome della società che l’ad di Finmeccanica è pronto a cambiare. “Appena potrò presentare il primo bilancio robusto, sulla base di dati forti, allora potrò cambiare il marchio”, afferma Moretti.
Il cambio del nome servirebbe a contribuire a ripristinare l’immagine internazionale del gruppo dopo le accuse di corruzione degli ultimi anni. Durante l’intervista, lo stesso Moretti riconosce che “l’ombra di questi tempi tumultuosi aleggia ancora”, ma ricorda che “questo non ha influenzato la capacità di Finmeccanica di vincere gare d’appalto di elicotteri”.
Moretti parla anche dell’indipendenza del suo lavoro e dell’importanza di godere dei una buona reputazione. “In Italia, come in altri paesi, l’indipendenza della società dipende dalla qualità della gestione,” dice.”Se un manager ha una buona reputazione, è anche autonomo.”
Tuttavia, sottolinea il Financial Times, in una nota della scorsa settimana, Fitch ha messo in dubbio la capacità di Finmeccanica di attuare il suo piano di ristrutturazione. Ma Moretti si mostra ottimista ed è sicuro che in due anni Finmeccanica sarà una società completamente rinnovata. “Allora potrò andare in pensione”, conclude.