Nessuna rapitrice di bambini. Nessuna donna di etnia rom a bordo di un furgone bianco. E neanche una criminale. La ragazza, il cui volto è comparso su WhatsApp in questi giorni e che è stata associata a presunti rapimenti di minori e a casi di pedofilia, è di Arzano, e non ha niente a che vedere con le accuse infamanti che le sono attribuite.
Secondo quanto la nostra redazione è riuscita ad apprendere, A. – questa l’iniziale del suo nome -, segnata da una vicenda personale piuttosto delicata (avrebbe perso un bambino quando era incinta), avrebbe accarezzato un minore all’esterno di una scuola. Era il figlio di una conoscente, ma la mamma del ragazzino non l’avrebbe riconosciuta e da lì sarebbe nato il grosso equivoco che si è poi trasferito su WhatsApp, forse per scherzo o per vendetta, scatenando un odioso tam-tam.
Il volto di A. è praticamente finito ovunque, nei gruppi social di centinaia di mamme, già allarmate in questi giorni dalla notizia di un furgone bianco i cui occupanti rapirebbero i bambini o tenterebbero di farlo tra l’area nord di Napoli e l’agro aversano. Una grossa bufala che rischia di distruggere la reputazione di questa ragazza di Arzano, del tutto estranea ai fatti e ai reati di cui viene ingiustamente accusata. La vittima di questa fake news avrebbe sporto denuncia alla Polizia Postale per risalire all’identità dei responsabili, che potrebbero rischiare accuse di diffamazione a calunnia.