L’assurda storia di Giuseppe, il bimbo investito a Formia condannato dalla burocrazia a non poter tornare a casa sua

Giugliano. Molti di voi ricorderanno la triste storia di Giuseppe: il bambino di Giugliano investito da un furgone che viaggiava ad alta velocità a Formia mentre era con il nonno.

Giuseppe grazie ad una serie infinita di operazioni è ancora vivo dopo 18 lunghi mesi di calvario. Una di quelle trafile che solo a raccontarle fanno male. Attaccato ad una serie di macchine per respirare e mangiare, Giuseppe vive di sguardi e presenze.

Da quel tragico giorno non è mai rientrato a casa ed ancora oggi è ricoverato nell’ospedale di Palidoro. In questa triste vicenda che ha distrutto i genitori Melania e Luca sette mesi fa è arrivato un raggio di sole: Melania aspetta un altro bambino. Purtroppo la giovane mamma a causa di una sofferenza fetale non può più assistere il primo figlio. Cosa difficile anche per il padre che dopo mesi di pausa ha dovuto giocoforza riprendere il lavoro per sostenere i suoi.

Tutto poteva tornare ad una sofferta e tragica normalità con il rientro a casa di Giuseppe ma ad oggi il diritto del bambino di essere assistito sotto il suo stesso tetto è negato dall’Asl Napoli 2 che a quanto riferiscono gli avvocati della famiglia non ha ancora dato una risposta alle richiesta di assistenza per Giuseppe.

Un’assurda storia di burocrazia che rischia oggi di lasciare un bambino malato senza la propria madre e condanna Melania ad un forte stress pericoloso per la sua gravidanza.

Siamo certi che la direzione dell’Asl Napoli Nord prenderà a cuore questa assurda e triste vicenda e darà al piccolo Giuseppe la possibilità di essere assistito nella sua casa tra l’affetto dei suoi cari.

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