Verona. Non si farà alcuna autopsia sul corpo del piccolo Elia Rizzotti, il bimbo di 11 anni di Lavagno deceduto a casa dopo un malore la sera di lunedì scorso. Secondo i medici, infatti, grazie ai prelievi del sangue si è potuta individuare la causa del decesso: Elia è stato colpito da un virus influenzale che ha poi aggredito il cuore.
Un’eventualità molto rara ma non impossibile, secondo gli esperti. A quel punto Elia è andato in arresto e il virus ha mandato in tilt anche gli altri organi fino ad ucciderlo. Le tracce del virus con ogni probabilità potrebbero essere state rilevate dal personale medico a livello dell’endocardio, o del pericardio, o del miocardio del piccolo Elia.
Potrebbe in sostanza essersi trattato di una patologia infiammatoria difficile da diagnosticare preventivamente, come è ad esempio la “miocardite”, ma è ovviamente una semplice ipotesi tra altre possibili, che colpisce anche soggetti sani e giovani. In ogni caso, per i genitori di Elia sarà necessario attendere di vedere la cartella clinica per poter comprendere con esattezza quale male ha spezzato la vita del bambino, mutilando inevitabilmente anche la loro.
Come riporta il quotidiano L’Arena, il bimbo di Lavagno era stato intubato e trasferito presso l’ospedale di Borgo Trento. Il papà Thomas ricorda quei momenti, racconta di aver pensato con convinzione che se la sarebbe cavata, che era giovane e uno sportivo e speravano reagisse bene alla terapia. Dopo qualche giorno però la situazione si è aggravata e hanno chiesto ai genitori la possibilità di donare le sue cornee. Per Elia non c’è stato però più nulla da fare.