Lazio, rischio lockdown per la regione: ancora contagi in risalita

Boom di contagi nel Lazio. Oggi, 19 luglio, si registrano ben 17 nuovi casi. Un trend in costante crescita negli ultimi giorni che preoccupa sia il Governo centrale che quello regionale. Dei 17 contagi da coronavirus giornalieri (ieri erano 20), ben 10 sono di importazione.

Lazio, rischio lockdown: contagi in rialzo

I numeri sono ancora bassi. Tuttavia l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, lancia l’allarme. E minaccia nuove chiusure se la situazione non rientra nella normalità: “Rivolgo un appello all’utilizzo della mascherina o si dovrà richiudere. Non possiamo tornare indietro e disperdere gli sforzi fatti fin qui. Dobbiamo usare la mascherina o rischiamo nuovi casi come in Catalogna”.

Non è chiaro a cosa si sia riferito D’Amato. Se intendesse lockdown circoscritti con l’istituzione di più zone rosse, o se invece facesse riferimento a una chiusura totale della regione con la chiusura delle frontiere locali e la sospensione di tutti i voli dall’estero. Un fatto però è certo: la soglia di attenzione resta altissima e il pericolo di quarantene estese a interi quartieri o a centri urbani è concreto.

Non arrivano infatti notizie incoraggianti neanche dal resto della regione. Rieti, che per dieci giorni è stata Covid Free, ha di nuovo un caso di coronavirus: si tratta di un uomo proveniente dal Pakistan risultato positivo dopo un accesso al pronto soccorso. Sono quattro i casi totali nelle province, di cui tre nella Asl di Frosinone. Si tratta di un uomo andato al pronto soccorso di Sora, e due donne al pronto soccorso di Frosinone.

Dei dieci casi d’importazione, sei sono uomini di nazionalità bengalese intercettati grazie ai tamponi effettuati sulla comunità bengalese romana ai drive in. Gli altri sono persone di nazionalità irachena, pakistana e indiana. Proseguono intanto le ricerche del cittadino bengalese positivo al coronavirus che avrebbe contagiato il dipendente dello stabilimento ‘La Vela’ di Ostia. L’uomo, che è andato a lavorare nonostante avesse la febbre, viveva insieme ad altre sei persone in un appartamento.

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