Altro che bufala. Il nuovo servizio de Le Iene sul “Blue Whale” (VIDEO) andato in onda ieri sera conferma la tragica realtà del fenomeno. Il programma Mediaset ha risposto alle critiche che hanno seguito la messa in onda del servizio dl 14 maggio sul gioco dei suicidi che sta dilagando su Facebook provocando incidenti e morti tra i giovanissimi.
Le Iene, in particolare, sono state accusate di aver sfruttato una fake news e di aver falsato il numero dei decessi presumibilmente attribuibili al gioco della morte. In studio i presentatori hanno spiegato che il fenomeno è reale. A dimostrarlo le tante testimonianze raccolte e l’arresto dell’inventore del “Blue Whale”, Philipp Budeikin, ex studente di psicologia, accusato di aver indotto al suicidio decine di ragazzi.
Per avvalorare ancora di più la ricostruzione dei fatti, Le Iene ieri sera, nel consueto appuntamento domenicale, hanno mandato in onda un nuovo servizio, nel corso del quale hanno intervistato un dirigente della Polizia di Stato impegnato a contrastare il fenomeno del “Blue Whale”. Il dirigente ha confermato la realtà del gioco che circola sui social network e ha spiegato che in Italia si sono registrati già due casi negli ultimi giorni.
Come già anticipato nel servizio del 14 maggio, il presunto gioco consisterebbe nel contattare, tramite profili falsi o anonimi di social network, gli adolescenti proponendo loro una sfida. Sfida che si articola attraverso 50 prove, di pericolosità crescente: il giocatore, una volta accettato di partecipare, non può ritirarsi per le minacce di ritorsione contro esso e i familiari.
Le istruzioni per le prove, fornite da un amministratore (curatore), consistono – per esempio – in: atti di autolesionismo (incidersi la pelle), compiere selfie in situazioni pericolose, uccidere animali per poi scattare foto, procurarsi dolore, modificare gli orari di sonno per guardare film horror. Le pericolose prove incidono sull’aspetto psicologico del giocatore, tanto da plagiarlo e renderlo facile vittima di un’istigazione a suicidarsi. L’ultima prova, fatale, richiede di gettarsi dall’alto del palazzo più alto della città, togliendosi così la vita. Il tutto deve essere filmato.