Le mani della camorra su Taverna del Re

Offre nuovi risvolti l’inchiesta di Chiaiano che ieri ha portato all’arresto di alcuni imprenditori ritenuti vicini anche al Clan Mallardo. Nell’ordinanza, stando alle dichiarazioni di diversi pentiti, si fa ampio riferimento alla compravendita dei terreni che da mano ai contadini sono poi finiti nelle grinfie della mala casalese per essere rivenduti a prezzi maggiorati al commissariato di Governo o alla Fibe. Ditte di Zagaria impegnate nella costruzione delle piazzole e coinvolte nel trasposto delle Ecoballe.

Un sistema in cui la camorra faceva da intermediario e che delinea secondo la senatrice Capacchione “un accordo Stato – mafia nella gestione dei rifiuti”. Uno scenario inquietante che non si ferma solo a Taverna del Re ma che riguarda anche i lavori di messa in sicurezza della discarica di Masseria del Pozzo.

In passato più volte i comitati le associazioni ambientaliste avevano denunciato questo tipo di situazioni ma purtroppo erano state bollate dai piani alti solo come “ricostruzioni fantasiose”. I cittadini già a corto di fiducia ora si domandano come sia stato possibile che discariche gestite dall’esercito e direttamente dal Governo abbiamo permesso ai clan affari d’oro. Gli arresti di ieri fanno temere per le bonifiche e rendono ancora più vero il grido di allarme lanciato dal commissario De Biase che aveva parlato di gare: “a rischio infiltrazioni”. A breve dovrebbe arrivare l’esercito ma non c’è pace nella Terra dei Fuochi.

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