Le mani sulla città: nessun controllo da parte di ufficio tecnico e vigili urbani

È un attacco dura e frontale quello che il giudice per le indagini preliminari Maria Luisa Miranda sferra nei confronti dell’ufficio tecnico del Comune di Orta di Atella e dei Vigili Urbani.

Nell’ordinanza che ha fatto finire in manette l’ex primo cittadino Angelo Brancaccio e ha portato altre ventuno persone ad essere indagate a piede libero, si parla di “speculazione illegale e priva di controllo”.

Il Comune ha applicato un piano regolatore non in vigore e che all’organo di controllo non risultano. Tutto ciò ha portato ad un incremento demografico fuori controllo, con la popolazione che, dal 2002 ad oggi, è più che raddoppiata, passando da 13mila a 28mila abitanti. Un abusivismo che non è stato impedito da nessuna attività di controllo da parte degli uffici amministrativi anzi, secondo i magistrati è stato supportato da autorizzazioni.

Del resto nel 2001 il piano regolatore è stato modificato dal consiglio comunale con un atto unilaterale senza seguire la procedura e senza i pareri obbligatori di Genio Civile, ASL, Autorità di bacino, né seguito da atti della Provincia e della Regione.

Tra il 2000 e il 2008 sono stati costruiti circa 5500 unità abitative, il 95% delle quali in area industriale o destinata ad attività produttive. Secondo i giudici: “Il Comando locale di Polizia Municipale e l’Ufficio Tecnico comunale hanno assistito passivamente alla costruzione di fabbricati in aree PIP e ad immediato ridosso di strade e rampe di accesso provinciali, al prosciugamento di un laghetto artificiale sostituito dalla costruzione di villette“.

Infine, la conclusione del gip è sconcertante: “Il diffuso fenomeno dell’abusivismo edilizio è stato il risultato non di una determinata forma di abusivismo “di necessità” ma di una chiara speculazione riconducibile ad interessi della criminalità organizzata. Le cause di tutto ciò sono riconducibili al rilascio di migliaia di titoli abitativi edilizi, senza tralasciare l’approvazione illegittima di un carente strumento urbanistico locale adottato dall’amministrazione Brancaccio e dall’inerzia degli apparati burocratici dell’ente“.

 

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