La sosta a pagamento nasce in tutte le città con uno scopo ben preciso. Parcheggiare tutti, parcheggiare meno. Proprio per questo in tante città la prima ora è meno cara delle successive.
È uno strumento per favorire il commercio. Perché se trovo posto, anche pagando, è più facile che mi fermo e acquisto. In questi giorni a Giugliano il servizio sta ripartendo ma ha fatto discutere il prezzo della prima ora in centro: un euro e cinquanta, con la possibilità di pagare per venti minuti anche cinquanta centesimi.
Una tariffa tra le più alte della Campania che pesa sulle tasche di una popolazione già stremata dall’aumento dei costi. Ancora peggio non c’è la possibilità per un residente di abbonarsi e parcheggiare nelle strisce blu. È stata creata una striscia “gialla” dove per abbonarsi si pagherà solo 30 euro l’anno ma facendo due calcoli, sarà abbastanza difficile trovare posto in queste aree.
Al di là di tutta una serie di considerazione da farsi c’è un problema più serio e riguarda il nostro centro città: pian, piano quel piccolo barlume di rilancio visto negli scorsi anni si sta affievolendo. Alcune attività hanno chiuso e in tanti preferiscono spostarsi sia per lo shopping, sia per la movida.
Sono in cantiere tre progetti molto interessanti portati avanti dall’amministrazione: l’apertura del cinema Moderno, la creazione di una grande area sport e giochi negli ex giardini del Primo Circolo ed il restauro della chiesa del Purgatorio. Mettendo a sistema queste novità con un serio piano di rilancio si potrebbe invertire la rotta.
Ci saranno nuovi spazi dove fare cultura e aggregazione ma bisogna essere coraggiosi nel coinvolgere privati e associazioni per rivitalizzarli. Le esperienze dello Chalet e, da poco di Selva, insegnano che quando c’è un privato serio i risultati sono positivi per tutti.
C’è bisogno di impegno e audacia: va programmata una ZTL che renda più sicuro passeggiare nei fine settimana, va preteso un controllo quotidiano delle zone dello shopping e della movida, vanno organizzati eventi seri ogni mese per far riabituare i cittadini a vivere Giugliano, va fatto un piano per dare incentivi a chi investe in nuove attività, va risolto il problema dei locali sfitti e delle cediture. Vanno ripensati i mezzi di trasporto.
Va fatto un progetto che ridia un senso al tutto con una visione. Ascoltando i problemi di residenti e commercianti coinvolgendo urbanisti e architetti. Il centro di una città è fondamentale perché è il luogo dove ci sono le piazze, ci si incontra, ci si vede. Si crea una comunità.
A Giugliano non ci si incontra più se non per sbaglio a un funerale, non si discute: lunedì scorso allo stadio, c’era tantissima gente e si percepiva la voglia di tutti di stare insieme. Di vivere esperienze positive comuni. Di normalità. Le persone sono felici il 31 dicembre quando vivono le nostre piazze perché non possono farlo tutto l’anno?
Il centro non può essere tale solo per le strisce blu. È stato un errore a cui va posto rimedio. Già oggi si viene a via Palumbo o Corso Campano solo per le seccature: andare al comune a fare un certificato, all’INPS a ritirare una carta.
Le persone non vengono più per il piacere di fare una passeggiata. E quelli che vi abitano scappano appena possono. Se poi devono anche pagare più che in piazza dei Martiri per sostare due ore rischiamo di dare al cuore di Giugliano il KO definitivo.