Un’ipotesi choc del magistrato del pool anticamorra, Antonio Ardituro: è possibile che ci sia stato uno scambio a seguito di una sorta di trattativa che riguarda il ritrovamento del boss dei Casalesi, Michele Zagaria, e le scomparse delle pen drive contenenti i segreti del clan, che si trovavano nel covo dove Zagaria fu ritrovato nel 2011.
Ardituro ha anche sottolineato un episodio strano: Michele Zargaria, nello spostamento dal carcere di Napoli a quello in cui poi sconterà il 41 bis a Novara nel 2011, arrivò con quasi 1200 euro addosso in contanti, che per il magistrato è una cifra spropositata per un detenuto
Per quanto riguarda la chiavetta USB le ipotesi sarebbero due: o è stato corrotto un singolo poliziotto oppure questo scambio è avvenuto in un contesto diverso, tra chi lo ha catturato e lo stesso latitante.
Questo scenario è stato enunciato appunto da Artiduro, davanti alla commissione parlamentare antimafia.